Tesi etd-01262024-085716 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIUNTINI, JACOPO
URN
etd-01262024-085716
Titolo
Valutazione agro-ecologica di un formulato a base di acido pelargonico come erbicida naturale: efficacia e criticita'
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Benvenuti, Stefano
correlatore Prof. Malorgio, Fernando
correlatore Prof. Malorgio, Fernando
Parole chiave
- alternative management
- citric acid
- Glyphosate
- horti-floricultural-nursery
- natural herbicides
- pelargonic acid
- weeds
Data inizio appello
19/02/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nell’ortoflorovivaismo svolto in ambienti protetti, le “malerbe” causano: perdita di qualità, minor sviluppo colturale, introduzione di fitofagi e patogeni, quindi elevati costi di gestione.
Il metodo di controllo più efficace e economicamente vantaggioso è il diserbo con principi attivi di sintesi, ma è sottoposto a limitazioni d’uso e comporta un certo impatto ambientale.
Le alternative sono: misure di esclusione, pratiche colturali manuali, pacciami; fuori dei contenitori anche calore e prodotti naturali.
Quest’ultimi non hanno selettività né attività sistemica, né impatto ecologico, hanno efficacia ed uso simile ai sintetici, ma costo maggiore. Lo scopo è stato valutare l’efficacia di un erbicida commerciale “naturale”a concentrazioni ridotte con o senza l’aggiunta di un coadiuvante.
Si sono testati 3 stadi fenologici (1-2, 4-8 e 8-10 foglie) di 2 comuni infestanti (Amaranthus retroflexus e Setaria viridis) con 4 trattamenti erbicidi caratterizzati da dosi ridotte (5-8% V/V o 5-8 kg p.a./ha) di un formulato a base di ac. pelargonico (AP) e l’aggiunta o meno di 2 coadiuvanti. A 3 settimane dal trattamento si è prelevata la parte epigea delle repliche trattate e del controllo e quantificato il peso secco (p.s. g). Gli scostamenti in % delle medie dei p.s. delle repliche, rispetto l’equivalente stadio fenologico e specie del controllo, pari all’efficacia erbicida del trattamento, sono stati sottoposti all’analisi della varianza (ANOVA) utilizzando il test di Fisher (p<0.05 e/o p<0.01) per la separazione delle medie (LSD), dopo essere stati trasformati in valori angolari.
I test hanno ottenuto il contenimento della biomassa vegetale prodotta, un controllo sufficiente (>90%) è avvenuto solo: con tutti i trattamenti nello stadio di minore della dicotiledone, con la dose maggiore di AP nello stadio minore della monocotiledone e nello stadio intermedio di A. retroflexus con la soluzione a dose ridotta di AP ed ac. citrico (0,1 P/P). Negli altri casi l’effetto è stato poco rilevante. Considerando che i trattamenti hanno avuto scarsa efficacia sugli stadi fenologici maggiori, per ottenere un controllo soddisfacente è necessario intervenire sullo stadio fenologico di plantula o ripetere i trattamenti con intervalli brevi. Sono necessari ulteriori studi riguardo l’uso di altri coadiuvanti naturali e la definizione della minima dose efficace contro il maggiore spettro di infestanti per contenere i costi d’impiego e competere con l’impiego degli erbicidi sintetici.
In horti-floricultural-nursery carried out in protected environments, 'weeds' cause: loss of quality, reduced crop development, introduction of phytophages and pathogens, and therefore high management costs.
The most effective and cost-efficient method of control is weeding with synthetic active ingredients, but it is subject to restrictions on use and entails a certain environmental impact.
Alternatives are: exclusion measures, manual cultivation practices, mulches; outside containers also heat and natural products.
The latter have neither selectivity nor systemic activity, nor ecological impact; they have similar efficacy and use to synthetics, but higher cost. The aim was to evaluate the efficacy of a 'natural' commercial herbicide at reduced concentrations, with or without the addition of an adjuvant.
Three phenological stages (1-2, 4-8 and 8-10 leaves) of two common weeds (Amaranthus retroflexus and Setaria viridis) were tested with 4 herbicide treatments characterised by reduced doses (5-8% V/V or 5-8 kg a.i./ha) of a pelargonic acid (PA) formulation and the addition or non-addition of 2 adjuvants. At 3 weeks after treatment, the epigeal part of the treated and control replicates was taken and the dry weight (d.w. g) quantified. The deviations in % of the d.w. averages of the replicates, compared to the equivalent phenological stage and species of the control, equal to the herbicidal efficacy of the treatment, were subjected to analysis of variance (ANOVA) using Fisher's exact test (p<0.05 and/or p<0.01) for the separation of means (LSD), after being transformed into angular values.
The tests achieved containment of the plant biomass produced; sufficient control (>90%) occurred only: with all treatments in the dicotyledon minor stage, with the highest dose of PA in the monocotyledon minor stage and in the intermediate stage of A. retroflexus with the reduced dose solution of PA and citric acid (0.1 P/P). In the other cases, the effect was insignificant. Considering that the treatments had little effect on the major phenological stages, it is necessary to intervene on the seedling phenological stage or to repeat the treatments at short intervals in order to obtain satisfactory control. Further studies are needed regarding the use of other natural adjuvants and the definition of the minimum effective dose against the largest spectrum of weeds in order to contain the costs of use and compete with the use of synthetic herbicides.
Il metodo di controllo più efficace e economicamente vantaggioso è il diserbo con principi attivi di sintesi, ma è sottoposto a limitazioni d’uso e comporta un certo impatto ambientale.
Le alternative sono: misure di esclusione, pratiche colturali manuali, pacciami; fuori dei contenitori anche calore e prodotti naturali.
Quest’ultimi non hanno selettività né attività sistemica, né impatto ecologico, hanno efficacia ed uso simile ai sintetici, ma costo maggiore. Lo scopo è stato valutare l’efficacia di un erbicida commerciale “naturale”a concentrazioni ridotte con o senza l’aggiunta di un coadiuvante.
Si sono testati 3 stadi fenologici (1-2, 4-8 e 8-10 foglie) di 2 comuni infestanti (Amaranthus retroflexus e Setaria viridis) con 4 trattamenti erbicidi caratterizzati da dosi ridotte (5-8% V/V o 5-8 kg p.a./ha) di un formulato a base di ac. pelargonico (AP) e l’aggiunta o meno di 2 coadiuvanti. A 3 settimane dal trattamento si è prelevata la parte epigea delle repliche trattate e del controllo e quantificato il peso secco (p.s. g). Gli scostamenti in % delle medie dei p.s. delle repliche, rispetto l’equivalente stadio fenologico e specie del controllo, pari all’efficacia erbicida del trattamento, sono stati sottoposti all’analisi della varianza (ANOVA) utilizzando il test di Fisher (p<0.05 e/o p<0.01) per la separazione delle medie (LSD), dopo essere stati trasformati in valori angolari.
I test hanno ottenuto il contenimento della biomassa vegetale prodotta, un controllo sufficiente (>90%) è avvenuto solo: con tutti i trattamenti nello stadio di minore della dicotiledone, con la dose maggiore di AP nello stadio minore della monocotiledone e nello stadio intermedio di A. retroflexus con la soluzione a dose ridotta di AP ed ac. citrico (0,1 P/P). Negli altri casi l’effetto è stato poco rilevante. Considerando che i trattamenti hanno avuto scarsa efficacia sugli stadi fenologici maggiori, per ottenere un controllo soddisfacente è necessario intervenire sullo stadio fenologico di plantula o ripetere i trattamenti con intervalli brevi. Sono necessari ulteriori studi riguardo l’uso di altri coadiuvanti naturali e la definizione della minima dose efficace contro il maggiore spettro di infestanti per contenere i costi d’impiego e competere con l’impiego degli erbicidi sintetici.
In horti-floricultural-nursery carried out in protected environments, 'weeds' cause: loss of quality, reduced crop development, introduction of phytophages and pathogens, and therefore high management costs.
The most effective and cost-efficient method of control is weeding with synthetic active ingredients, but it is subject to restrictions on use and entails a certain environmental impact.
Alternatives are: exclusion measures, manual cultivation practices, mulches; outside containers also heat and natural products.
The latter have neither selectivity nor systemic activity, nor ecological impact; they have similar efficacy and use to synthetics, but higher cost. The aim was to evaluate the efficacy of a 'natural' commercial herbicide at reduced concentrations, with or without the addition of an adjuvant.
Three phenological stages (1-2, 4-8 and 8-10 leaves) of two common weeds (Amaranthus retroflexus and Setaria viridis) were tested with 4 herbicide treatments characterised by reduced doses (5-8% V/V or 5-8 kg a.i./ha) of a pelargonic acid (PA) formulation and the addition or non-addition of 2 adjuvants. At 3 weeks after treatment, the epigeal part of the treated and control replicates was taken and the dry weight (d.w. g) quantified. The deviations in % of the d.w. averages of the replicates, compared to the equivalent phenological stage and species of the control, equal to the herbicidal efficacy of the treatment, were subjected to analysis of variance (ANOVA) using Fisher's exact test (p<0.05 and/or p<0.01) for the separation of means (LSD), after being transformed into angular values.
The tests achieved containment of the plant biomass produced; sufficient control (>90%) occurred only: with all treatments in the dicotyledon minor stage, with the highest dose of PA in the monocotyledon minor stage and in the intermediate stage of A. retroflexus with the reduced dose solution of PA and citric acid (0.1 P/P). In the other cases, the effect was insignificant. Considering that the treatments had little effect on the major phenological stages, it is necessary to intervene on the seedling phenological stage or to repeat the treatments at short intervals in order to obtain satisfactory control. Further studies are needed regarding the use of other natural adjuvants and the definition of the minimum effective dose against the largest spectrum of weeds in order to contain the costs of use and compete with the use of synthetic herbicides.
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