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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01262021-103315


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI FRANCO, CLAUDIA
URN
etd-01262021-103315
Titolo
Effetto dell'integrazione di camelina (Camelina sativa) sul profilo in acidi grassi del latte bovino
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITA DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Prof. Conte, Giuseppe
relatore Prof. Serra, Andrea
correlatore Prof.ssa Castagna, Antonella
Parole chiave
  • Latte bovino
  • CLA
  • Camelina
  • Acidi grassi omega-3
  • nutraceutico
Data inizio appello
15/02/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/02/2024
Riassunto
Il latte è definito un alimento completo grazie alla presenza di tutti i macronutrienti. È la principale fonte di acidi grassi saturi a corta e media catena, in particolar modo l'acido grasso maggiormente presente è l'acido palmitico C 16:0. Invece vi è una percentuale relativamente bassa di acidi grassi polinsaturi. I principali PUFA sono l'acido linoleico, che rappresenta il 3% in peso degli acidi grassi totali del latte e l'acido α-linolenico che rappresenta l’1%. Inoltre, nel latte troviamo anche acidi grassi con uno o più doppi legami trans: il principale è l'acido vaccenico e poi troviamo diversi isomeri del CLA, quello maggiormente presente è l'acido rumenico.
Lo scopo di questo lavoro è quello di migliorare dal punto di vista nutrizionale la qualità del latte integrando la dieta di Frisona Italiana con l’olio di camelina. Sono stati presi in considerazione 2 gruppi di vacche, ciascuno di 18 animali, alimentate con due diverse diete: dieta controllo e dieta arricchita con olio di camelina. Per ciascuna vacca di ogni gruppo sono stati effettuati tre campionamenti in tre momenti differenti, con cadenza mensile.
Nel latte di vacche che hanno assunto la dieta camelina si è osservato un aumento dell’acido α-linolenico e dell’acido rumenico che mostrano effetti positivi sull’uomo. Inoltre, si è osservata una riduzione di acidi grassi con effetti infiammatori ed una diminuzione del rapporto ω-6/ω-3 al di sotto del quattro, limite massimo previsto per l’uomo.
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