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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01262009-124852


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BERTUCCELLI FANUCCHI, MARTINA
URN
etd-01262009-124852
Titolo
Leishmaniosi della volpe in Toscana: indagine sierologica e molecolare su soggetti abbattuti nella provincia di Pisa
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
Relatore Dott. Verin, Ranieri
Relatore Prof.ssa Mancianti, Francesca
Relatore Prof. Poli, Alessandro
Parole chiave
  • IFAT
  • leishmania
  • PCR
  • Pisa
  • volpe rossa (Vulpes vulpes)
Data inizio appello
06/03/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
06/03/2049
Riassunto
La volpe rossa (Vulpes vulpes) è considerata un possibile ospite secondario di Leishmania infantum. Essendo scarsi i lavori presenti in letteratura a riguardo, abbiamo ritenuto utile effettuare un’indagine sulla popolazione volpina della provincia di Pisa, zona endemica per leishmaniosi canina. L’indagine è stata effettuata tramite metodiche molecolari (PCR) e sierologiche (IFAT), su 97 volpi abbattute in regolari battute di caccia. I campioni prelevati dalle carcasse sono stati milza, linfonodo popliteo, cute sovrastante l’osso nasale e un coagulo sanguigno intracardiaco; dopo il prelievo, questi campioni sono stati congelati a -20°C e successivamente analizzati. Le volpi sono state divise in due popolazioni in base all’anno di abbattimento e al tipo di campioni prelevati. La PCR ha mostrato la presenza del DNA del parassita nel 49% dei soggetti, che sono risultati positivi all’analisi del linfonodo e/o nella milza. La cute, analizzata tramite la stessa tecnica, è risultata invece sempre negativa. Al test sierologico nessuna volpe ha mostrato presenza di anticorpi contro leishmania. Dopo una discussione sulla diversa sensibilità dei campioni prelevati, i nostri risultati sembrerebbero indicare che la volpe rientra nel ciclo selvatico di L. infantum. La mancanza di campioni cutanei positivi alla ricerca del genoma del parassita però potrebbe suggerire che questo mammifero, per lo meno nelle nostre zone, non rivesta un importante ruolo di serbatoio
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