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Il rispetto del benessere animale in generale e nello specifico riferito agli animali in produzione zootecnica è correlato alle modalità di allevamento ed è divenuto un tema importante, soprattutto negli ultimi anni, grazie alle pubblicazioni scientifiche, alla produzione giurisprudenziale europea ed italiana ed all’aumento della sensibilità dell’opinione pubblica e dei consumatori.
Sono stati creati diversi metodi di valutazione del benessere con l’intento di mettere a disposizione degli allevatori strumenti utili per migliorare le aziende dal punto di vista strutturale e gestionale e per garantire un buon livello di benessere animale.
Scopo del presente lavoro è stato quello di effettuare un’indagine conoscitiva in alcuni allevamenti di ovini da latte della provincia di Grosseto, con lo scopo di valutarne il livello medio di benessere.
Sono stati scelti 12 allevamenti semi estensivi con consistenze differenti e rappresentativi del territorio sui quali è stata effettuata una valutazione del benessere basata sulla checklist bozza predisposta dal CREeNBA.
L’analisi dei risultati ha evidenziato, per la totalità delle aziende zootecniche valutate, un grado di benessere dei capi più che sufficiente; tuttavia sono emerse alcune criticità in riferimento al numero di addetti al bestiame, alla disponibilità di spazi interni per il decubito degli animali, alle pratiche di sanificazione della mammella ed alla mancata conoscenza, da parte degli allevatori, delle principali patologie infettive.
Il confronto tra allevamenti di consistenze diverse ha messo in luce come se da un lato all’aumentare del numero di capi corrisponda un miglioramento della gestione del gregge, dall’altro diminuiscono le ispezioni giornaliere e gli interventi di pulizia degli abbeveratoi. Questa relazione ha avvalorato l’ipotesi che ad un maggior numero di capi sia associata una minore capacità di controllo degli stessi e del loro ambiente; capacità che si è rivelata correlata in maniera significativa al numero di cellule somatiche nel latte.

Abstract- The respect of the animal welfare in general and related to animals in livestock production, in particular, is linked to breeding methods; it has become an important topic especially in the last years, thanks to scientific publications, the European and Italian Court of Justice, a raising awareness of consumers and public opinion.
Various valuation healthy methods have been studied with the aim of helping breeders get useful tools in order to develop companies management and ensure a good level of animal welfare.
The purpose of this work was to carry out an exploratory survey in some dairy sheep farm in the district of Grosseto, in order to evaluate the average level of welfare.
Twelve semi-extensive farms were chosen, with different consistencies and representative bodies of the territory: there was carried out a welfare valuation, based on the draft checklist prepared by CREandNBA.
The analysis of the results showed a quite enough level of welfare for all zootechnical farms taken in exam.
However, some critical issues emerged, with references to the numerous cattle workers, the availability of interior spaces for the decubitus animals, breast sanitation practises and breeders lack of knowledge about the main infectious diseases.
The comparison among farms of different consistencies has revealed on the one hand that, by increasing the number of cattle, herd management may be improved; on the other hand, daily inspections and the cleaning of drinking troughs may decrease.
This report corroborated the hypothesis that to a greater number of cattle less control of themselves and over the environment is associated with it; this ability turned out to be significantly correlated to the number of somatic cells in milk.