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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01252012-142030


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
COSTAGLI, MARCO
URN
etd-01252012-142030
Titolo
"L'ultimo Nietzsche"
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Campioni, Giuliano
Parole chiave
  • nietzsche
  • filosofica
  • produzione
  • anni
  • ultimi
Data inizio appello
13/02/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/02/2052
Riassunto
Con il seguente lavoro, che definirei di ricerca storico – filosofica, mi propongo di ricostruire e di fornire una chiave interpretativa dell’ultimo periodo dell’attività filosofica di Nietzsche. Prenderò in considerazione quindi il periodo che va dal 1886, immediatamente successivo alla pubblicazione dello Zarathustra , fino all’inizio del 1889, anno in cui l’opera di Nietzsche si interrompe a Torino e la sua vita sfocia nella follia, testimoniata in primo luogo dalle lettere deliranti.
Per quanto riguarda l’impostazione della ricerca intendo percorrere due strade, che finiscono spesso con l’intrecciarsi e con l’influenzarsi reciprocamente; da una parte l’analisi delle opere, che nell’ultimo Nietzsche crescono in maniera esponenziale. In questo arco di tempo, definito di “raccolto” o di “vendemmia”, anche dallo stesso Nietzsche, egli infatti pubblica, in ordine cronologico: “Al di là del bene e del male” (1886); “La Genealogia della morale” (1887); “L’Anticristo”, il “Crepuscolo degli idoli”, “Ecce Homo”, “Nietzsche contra Wagner”, i “Ditirambi di Dioniso” (1888) ; dall’altra la ricostruzione biografica che effettuerò basandomi principalmente sull’opera di C.P. Janz “Vita di Nietzsche”.
La ricerca sarà divisa anno per anno, ad ognuno dei quali sarà dedicato un capitolo, solo per facilitare la schematizzazione, anche se in realtà periodi o temi che sono di fatto in continuità spesso si accavallano fra un anno e l’altro.
Ritengo che questo periodo sia caratterizzato da una tendenza che definirei, prendendomi una libertà linguistica, schizofrenica. Sia per quanto riguarda infatti la produzione delle opere, sia per quanto riguarda il vissuto di Nietzsche, in questo periodo procedono parallele tendenze discordanti e conflittuali, se non addirittura opposte. Nel primo caso se da una parte si accentua il bisogno di fornire una pars construens sistematica e costruttiva, dall’altra ci imbattiamo in continui cambi di programma e infine di rinunce e fallimenti. Emblematico è il caso della “Volontà di potenza”, di cui tratterò dettagliatamente nel corso della ricerca. Cercherò di fare chiarezza, per quanto sia possibile, sul fallimento dei piani di Nietzsche per una “trasvalutazione di tutti i valori”, dal progetto della Volontà di potenza alla disgregazione dell’opera mai nata in frammenti poi confluiti nelle altre opere.
Nel secondo caso, a un crescente ottimismo, a una sempre più viva speranza e fiducia nei propri mezzi, nelle proprie idee, fino a una vera e propria esaltazione della portata delle proprie opere, si accompagna sempre un senso di sconfitta, di solitudine e di malattia sia fisica che mentale, fino alla follia sopraggiunta a cavallo fra l’88 e l’89. Una follia della quale le cause certe rimarranno ormai sconosciute e solo ipotizzabili (e di sicuro le ipotesi non sono mancate), ma che può essere interpretata a mio parere come finale tragico conseguenza di un vissuto tormentato quanto la riflessione filosofica stessa.
E’ partendo da queste premesse contraddittorie, dalle quali cercherò di districarmi, che mi propongo di offrire per quanto mi sarà possibile, un filo logico che permetta di comprendere al meglio questo periodo controverso della vita del grande filosofo. Un periodo a partire dal quale sono state possibili tutte quelle interpretazioni fuorvianti di questo autore, che hanno seguito la sua morte e che considero come i “fantasmi di Nietzsche”. Per scacciare i fantasmi è necessario tornare alla vita, alle opere, agli appunti e alle testimonianze dirette, come ad esempio le lettere.
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