Tesi etd-01242024-193326 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SIMONINI, SILVIA
URN
etd-01242024-193326
Titolo
La Prima guerra mondiale tra rappresentazione e realtà. Un percorso di letture.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Fulvetti, Gianluca
Parole chiave
- grande guerra
- malattie
- shell-shock
Data inizio appello
09/02/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La Prima Guerra mondiale è considerata la prima guerra moderna della storia: un conflitto inaspettatamente lungo nel quale i Paesi coinvolti poterono testare le nuove tecnologie, sia distruttive che produttive, derivanti dallo sviluppo industriale, nel campo delle armi, sempre più letali e devastanti, e nel campo dell’organizzazione per lo sforzo bellico. La Grande Guerra fu un’esperienza totalizzante: la macchina bellica imponeva al soldato disciplina e obbedienza, inserendolo in un ingranaggio nel quale l’autonomia del singolo veniva annullata. Quello che ne derivò furono milioni di soldati-ingranaggio di un macchinario chiamato guerra in cui lo stato, da buon padrone, muoveva i fili. Questi milioni di soldati fecero esperienza della vita di trincea, delle nuove mitragliatrici, degli esplosivi, dei gas chimici, della prigionia, delle malattie che si diffondevano a causa della scarsa igiene e della malnutrizione, di amputazioni e arti artificiali, altro prodigio della nuova tecnica. In molti, però, come conseguenza, rimasero colpiti in maniera invisibile ma altrettanto devastante: riportarono i segni della cosiddetta “nevrosi di guerra” che veniva “curata” con metodi anche violenti (come la corrente faradica) o con una vita chiusi in un ospedale psichiatrico e chiamati dai più “Scemi di guerra”. Un tentativo di fuga da quel devastante conflitto di massa che fu la Grande Guerra.
The First World War is considered the first modern war in history: an unexpectedly long conflict in which the countries involved could test new technologies, both destructive and productive, resulting from industrial development, in the field of weapons, increasingly deadly and devastating, and in the field of organization for the war effort. The Great War was an all-encompassing experience: the war machine imposed discipline and obedience on the soldier, inserting him into a mechanism in which the autonomy of the individual was annulled. What came out of it were millions of soldiers-cogs of a machine called war in which the state, as a good master, moved the wires. These millions of soldiers experienced trench life, new machine guns, explosives, chemical gases, imprisonment, diseases that spread due to poor hygiene and malnutrition, amputations and artificial limbs, another prodigy of the new technique. Many, however, as a consequence, were hit in an invisible but equally devastating: they reported the signs of the so-called "war neurosis" that was "cured" with even violent methods (such as the Pharisaic current) or with a life locked in a psychiatric hospital and called by the most "War idiots". An attempt to escape from that devastating mass conflict that was the Great War.
File
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