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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01242023-123811


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LORENZINI, FRANCESCA
URN
etd-01242023-123811
Titolo
Teoria della Mente nello spettro dell'epilessia del lobo temporale: confronto tra soggetti sensibili e resistenti ai farmaci anticrisi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
correlatore Dott.ssa Pizzanelli, Chiara
Parole chiave
  • cognizione sociale
  • ekman
  • emotion recognition
  • epilepsy
  • epilessia
  • faux pas
  • mild temporal lobe epilepsy
  • MTLE
  • riconoscimento delle emozioni
  • RMET
  • social cognition
  • teoria della mente
  • theory of mind
  • ToM
Data inizio appello
14/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/02/2093
Riassunto
L’epilessia del lobo temporale mesiale (MTLE) è la forma di epilessia focale più comune nell’adulto. Se ne distinguono una forma severa, resistente ai farmaci e spesso indirizzata a chirurgia (refractory MTLE, rMTLE), più conosciuta e studiata, ed una forma lieve definita più di recente. Si parla di mild MTLE (mMTLE) quando un soggetto risulta libero da crisi, o colpito solamente da rare aure non invalidanti, da almeno 24 mesi, con o senza terapia antiepilettica. Il presente studio ha concentrato la sua ricerca sulla cognizione sociale (social cognition), argomento di crescente interesse nel contesto dell’epilessia. L'aspetto più studiato della cognizione sociale è la Teoria della Mente (ToM), cioè la capacità di fare inferenze sugli stati mentali (cognitivi ed affettivi) altrui. Si tratta di un’abilità fondamentale per sviluppare interazioni efficaci. Diversi lavori presenti in letteratura hanno evidenziato come le epilessie focali, ed in particolare la MTLE, causino notevoli alterazioni di questa capacità cognitiva, per l’impatto che le eventuali lesioni strutturali, le anomalie funzionali e i ripetuti insulti costituiti dalle crisi epilettiche, esercitano sul complesso network cerebrale che sorregge il processamento degli stati mentali. La letteratura, ad oggi, si è rivolta essenzialmente allo studio della ToM in pazienti con MTLE severa. Obiettivo del presente lavoro è stato operare una distinzione tra pazienti farmaco-sensibili e farmaco-resistenti, in modo da delineare lo specifico profilo di cognizione sociale della sotto-popolazione mild. A questo scopo sono stati selezionati 25 soggetti rispondenti ai criteri di definizione della mMTLE, 20 pazienti farmaco-resistenti e 25 controlli sani comparabili per genere ed età. Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad una batteria di test di valutazione della ToM e del riconoscimento delle emozioni facciali, comprendente il task dei Faux Pas, il RMET e l’Ekman 60-Faces Test. Il loro livello cognitivo è stato valutato mediante il Montreal Cognitive Assessment ed il Test Breve di Intelligenza. I pazienti farmaco-resistenti hanno totalizzato punteggi significativamente peggiori rispetto ai controlli in tutti i test di ToM e riconoscimento delle emozioni, in accordo con quanto già emerso in altri lavori. La performance dei pazienti farmaco-sensibili, invece, si è collocata a cavallo tra quella dei soggetti refrattari e quella dei controlli sani. In particolare, il gruppo mMTLE ha mostrato solamente una parziale compromissione della cognizinoe sociale, caratterizzata da normali score nel test dei Faux Pas, ma alterazioni negli score totali di RMET e Ekman test, e nei sottopunteggi di quest’ultimo, riferiti allo specifico riconoscimento di paura e rabbia. Analisi di correlazione tra le performance nella ToM di tutti i pazienti e le principali caratteristiche cliniche, poi, hanno fatto emergere correlazioni tra i risultati delle prove e l’età all’esordio di malattia, la durata della stessa, il numero di farmaci anticrisi assunti e la frequenza annua delle crisi. Tutto ciò risulta coerente con l’aver ottenuto risultati migliori nei pazienti del sotto-gruppo mMTLE, essendo questi definiti dall’assenza di crisi, e caratterizzandosi per un’età media di esordio di malattia più avanzata e per l’assunzione di pochi farmaci antiepilettici. È dunque possibile affermare che la MTLE costituisce un elemento in grado di alterare le abilità ToM e di riconoscimento delle emozioni di base, anche in condizioni di pieno controllo delle crisi, a causa dell’impatto che le eventuali lesioni strutturali, e le scariche neuronali anomale che il paziente ha presentato anche solo per un periodo della sua storia clinica, esercitano sul complesso network cerebrale che sorregge queste funzioni. Al contempo, però, è evidente come gli elementi clinici che configurano un quadro severo di malattia siano determinanti di un profilo maggiormente compromesso anche in questa sfera cognitiva, per l’azione che possono esercitare sia sullo sviluppo delle abilità di mentalizzazione nell’infanzia, che sul declino di queste nell’età adulta. La distinzione della sotto-popolazione farmaco-sensibile crea dunque un’opportunità per comprendere meglio l’impatto della malattia “pura” sulle circuiterie neurali e sullo svolgimento di task che coinvolgono la teoria della mente. E proprio in questa sotto-popolazione è stato individuato uno specifico profilo di alterazione delle abilità ToM e di riconoscimento delle emozioni, meno compromesso rispetto a quello della controparte farmaco-resistente. In aggiunta ai lavori che hanno definito il profilo neuropsicologico della MTLE farmaco-sensibile, i presenti dati concernenti la cognizione sociale contribuiscono alla caratterizzazione di questo fenotipo di malattia, avvalorando la tesi che lo indica come la variante sindromica più lieve all’interno dell’ampio spettro di gravità della MTLE


Mesial temporal lobe epilepsy (MTLE) is the most common form of focal epilepsy in adults. A more known and studied severe form, resistant to drugs and often addressed to surgery (refractory MTLE, rMTLE), and a more recently defined mild form are distinguished. Mild MTLE (mMTLE) is referred to when a subject is free from seizures, or affected only by rare non-disabling auras, for at least 24 months, with or without antiepileptic therapy. This study has focused on social cognition (SC), which is a topic of increasing interest in the context of epilepsy. The most studied aspect of SC is Theory of Mind (ToM), meaning the ability to make inferences about the mental states (cognitive and affective) of others. It represents a fundamental ability to develop effective interactions. Several works in literature have shown how focal epilepsy, and MTLE in particular, cause significant alterations in this cognitive capacity, due to the impact that structural lesions, functional abnormalities and repeated insults caused by seizures, can exert on the complex brain network that supports the processing of mental states. The literature, to date, has essentially studied ToM in patients with severe MTLE. The aim of this paper has been to distinguish between drug-sensitive and drug-resistant patients in order to delineate the specific social cognition profile of the mild sub-population. For this purpose, 25 subjects meeting the criteria of mMTLE definition, 20 drug-resistant patients and 25 healthy controls were selected. All subjects were subjected to a battery of ToM and facial emotion recognition evaluation tests, including the Faux Pas task, the RMET and the Ekman 60-Faces Test. Their cognitive level was assessed using the Montreal Cognitive Assessment and the Brief Intelligence Test. Drug-resistant patients scored significantly worse than controls in all ToM and emotion recognition tests, in accordance with what has already emerged in other studies. The performance of drug-sensitive patients, on the other hand, was intermediate between that of the resistant and that of the controls. In particular, the mMTLE group showed an only partial impairment in social cognition capabilities, with normal scores in the Faux Pas test, but alterations in the RMET and Ekman test total scores, and in the sub-scores referred to the specific recognition of fear and anger. Correlation analysis between the performance in ToM of all patients and the main clinical characteristics have revealed correlations between the results of the tests and the age at epilepsy onset, the duration of epilepsy, the number of antiseizure medications taken and the annual frequency of seizures. This is consistent with better outcomes in patients in the mMTLE sub-group, as they are defined by the absence of seizures and are characterized by an higher average age at onset and fewer antiepileptic drugs. It is possible to affirm, then, that MTLE is a cause of impairment in ToM abilities and in recognition of basic emotions, even in conditions of full seizure control, due to the impact that structural injuries, and the abnormal neuronal discharges that the patient has presented even just for a period of his clinical history, exert on the complex brain network that supports these functions. At the same time, however, it is clear that the clinical elements that build a severe picture of the disease are determinants of a more compromised profile also in this cognitive sphere, for the action they can exert both on the development of mentalization skills in childhood, and on the decline of these in adulthood. The distinction of the drug-sensitive sub-population thus creates an opportunity to better understand the impact of "pure" disease on neural circuitry and the performance of tasks involving the theory of mind. And right in this sub-population a specific profile of alteration of Tom abilities and recognition of emotions, less compromised than that of the drug-resistant counterpart, has been identified. In addition to the work that has defined the neuropsychological profile of drug-sensitive MTLE, the present data on social cognition contribute to the characterisation of this disease phenotype, corroborating the thesis that indicates it as the mildest syndromic variant within the broad spectrum of gravity of MTLE
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