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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01242019-192023


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAGALDI, FEDERICA
URN
etd-01242019-192023
Titolo
Valutazione quantitativa dell'efficacia di sollevatori per pazienti non collaboranti
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE
Corso di studi
INGEGNERIA BIOMEDICA
Relatori
relatore Prof. Artoni, Alessio
controrelatore Dott. Tognetti, Alessandro
Parole chiave
  • movimentazione pazienti
  • sensori di pressione
  • sollevatori
Data inizio appello
15/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/02/2089
Riassunto
Nel corso di questa tesi è stata analizzata la movimentazione operata su pazienti non collaboranti, all’interno degli ospedali. Questa manovra, seppur indispensabile per i degenti, causa loro effetti indesiderati quali dolori e piaghe, frutto della pressione impressa dalle mani dell’operatore sanitario sul corpo dei pazienti durante gli spostamenti.
Anche per gli operatori sanitari la movimentazione manuale può essere dannosa se non effettuata nella maniera corretta, provocando strappi e dolori muscolari.
E’ stata quindi analizzata la movimentazione ausiliata dai sollevatori meccanici e messa a confronto con quella precedentemente citata.
Per fare ciò, è stato utilizzato un sensore di pressione, che posto a contatto con le zone interessate, forniva in uscita la distribuzione di pressione impressa sul corpo dei pazienti.
Dai risultati ottenuti è emerso che in tutte le prove della movimentazione manuale si arriva sempre ad un livello di pressione che corrisponde al livello di saturazione dello strumento (35 kPa). Questo sta ad indicare che la pressione effettiva, non registrabile per quei punti con lo strumento utilizzato, è sicuramente maggiore di tale valore.
Per quanto riguarda i picchi pressori ottenuti con la movimentazione ausiliata, nonostante dei valori di pressione elevati dovuti alle inevitabili pieghe del sensore, si ottengono valori di pressioni massime nettamente inferiori a quelli ottenuti con la manuale, non arrivando mai al limite di saturazione dello strumento.
Coerentemente con quanto riportato per i picchi di pressione nelle due casistiche, anche le pressioni medie indicano una pressione di interfaccia maggiore con la movimentazione manuale, piuttosto che con il sollevatore.
In conclusione si può quindi affermare che, mentre con il sollevatore si ha una pressione tra lo strumento e il corpo del paziente distribuita omogeneamente, e quindi bassa, nella movimentazione manuale si hanno dei picchi di pressione elevati e circoscritti a piccole aree.
D’altra parte, anche dal sondaggio svolto emerge che tutti i volontari hanno percepito meno dolore in ogni parte del corpo durante la movimentazione ausiliata rispetto a quella con sollevatore.
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