Tesi etd-01242019-144254 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARONI, MARCO
URN
etd-01242019-144254
Titolo
Adeguamento sismico mediante isolatori ad attrito variabile
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE E DELLE COSTRUZIONI CIVILI
Relatori
relatore Prof. Salvatore, Walter
relatore Ing. Morelli, Francesco
relatore Ing. Laguardia, Raffaele
relatore Ing. Morelli, Francesco
relatore Ing. Laguardia, Raffaele
Parole chiave
- adeguamento sismico
- isolamento sismico
- isolatori
- isolatori ad attrito
Data inizio appello
25/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/02/2089
Riassunto
Il presente lavoro è finalizzato alla valutazione dell’efficacia dei sistemi di isolamento sismico nei confronti di eventi di natura sismo-tettonica, in particolare quelli di entità severa.
Tra i vari dispositivi di isolamento sismico presenti oggi, l’attenzione è stata focalizzata sull’utilizzo di isolatori ad attrito, sperimentando poi l’impiego di un particolare dispositivo ad attrito variabile, anziché il tradizionale dispositivo ad attrito costante. Questo particolare dispositivo ha il vantaggio di ridurre gli spostamenti orizzontali massimi raggiunti a livello dell’isolatore, rispetto a quelli che si raggiungono utilizzando isolatori ad attrito costante, a discapito di un accettabile incremento della forza trasmessa alla sovrastruttura. Gli spostamenti orizzontali sono infatti una delle principali problematiche di questo tipo di isolatori, e comportano la realizzazione di dispositivi ingombranti e specifiche accortezze progettuali (elevata possibilità di movimento della sovrastruttura, giunti particolari per gli impianti, …). L’idea del dispositivo ad attrito variabile è quella che la superficie ad attrito minore sia posta al centro del dispositivo mentre la superficie ad attrito maggiore sia posta sulla parte esterna; in questo modo la zona ad attrito minore viene sfruttata con eventi di bassa entità, l’attrito non elevato garantisce un livello di usura più basso e un migliore ricentraggio del sistema ad evento sismico concluso, la zona ad attrito maggiore viene invece sfruttata solo con eventi di entità elevata, al fine di ridurre sensibilmente gli spostamenti attesi.
Tra i vari dispositivi di isolamento sismico presenti oggi, l’attenzione è stata focalizzata sull’utilizzo di isolatori ad attrito, sperimentando poi l’impiego di un particolare dispositivo ad attrito variabile, anziché il tradizionale dispositivo ad attrito costante. Questo particolare dispositivo ha il vantaggio di ridurre gli spostamenti orizzontali massimi raggiunti a livello dell’isolatore, rispetto a quelli che si raggiungono utilizzando isolatori ad attrito costante, a discapito di un accettabile incremento della forza trasmessa alla sovrastruttura. Gli spostamenti orizzontali sono infatti una delle principali problematiche di questo tipo di isolatori, e comportano la realizzazione di dispositivi ingombranti e specifiche accortezze progettuali (elevata possibilità di movimento della sovrastruttura, giunti particolari per gli impianti, …). L’idea del dispositivo ad attrito variabile è quella che la superficie ad attrito minore sia posta al centro del dispositivo mentre la superficie ad attrito maggiore sia posta sulla parte esterna; in questo modo la zona ad attrito minore viene sfruttata con eventi di bassa entità, l’attrito non elevato garantisce un livello di usura più basso e un migliore ricentraggio del sistema ad evento sismico concluso, la zona ad attrito maggiore viene invece sfruttata solo con eventi di entità elevata, al fine di ridurre sensibilmente gli spostamenti attesi.
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