Tesi etd-01242011-091140 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MAIORANO, MARIA VITTORIA
URN
etd-01242011-091140
Titolo
Tutela delle risorse idriche per il consumo umano: metodologia ed esempio di delimitazione delle "zone di protezione"
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE PER L'AMBIENTE ED IL TERRITORIO
Relatori
relatore Dott. Doveri, Marco
correlatore Dott.ssa Raco, Brunella
correlatore Dott.ssa Raco, Brunella
Parole chiave
- acquifero
- idrogeologia
- tutela risorsa idrica
- zone di protezione
Data inizio appello
11/02/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/02/2051
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si inserisce in un progetto Regione Toscana-Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR di Pisa ed è finalizzato alla individuazione delle zone di protezione di alcuni principali campi pozzi o sorgenti idropotabili distribuiti sul territorio regionale.
Le zone di protezione, assieme a quelle di tutela assoluta e di rispetto, costituiscono le aree di salvaguardia.
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 descrive e disciplina le zone che costituiscono le Aree di Salvaguardia in questi termini: la zona di tutela assoluta rappresenta la zona immediatamente prospiciente l’opera di presa (10 metri di raggio dal punto di captazione); la zona di rispetto costituisce una porzione di territorio intorno alla zona di tutela assoluta che viene sottoposta a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare la risorsa idrica (in assenza di altre individuazioni ha una estensione di 200 metri di raggio dal punto di captazione); la zona di protezione rappresenta un’area più vasta per la cui delimitazione è necessario tener conto dell’intera area di ricarica della falda, delle emergenze naturali e artificiali e delle zone di riserva. Le zone di protezione delle sorgenti possono comprendere l’intera area di alimentazione dell’acquifero.
Il presente lavoro ha quale obiettivo quello di analizzare la metodologia per l’individuazione delle zone di protezione che può essere schematizzata in tre fasi successive: la prima si basa su studi relativi alle strutture geologiche-idrogeologiche presenti nella zona di interesse; la seconda fase riguarda lo studio dell’idrodinamica e delle caratteristiche specifiche dell’acquifero; l’ultima fase consente di pervenire ad una delimitazione definitiva, utilizzando dati idrochimici ed isotopici che, comparati tra loro e unitamente alle informazioni geologiche-idrogeologiche, forniscono le informazioni necessarie per la conoscenza della circolazione idrica sotterranea e delle sue aree di alimentazione.
Infine, mediante l’elaborazione dei dati geologici ed idrogeochimici, si propone un esempio di delimitazione della Zona di Protezione del campo pozzi in località Frati a Camaiore, Lucca.
Le zone di protezione, assieme a quelle di tutela assoluta e di rispetto, costituiscono le aree di salvaguardia.
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 descrive e disciplina le zone che costituiscono le Aree di Salvaguardia in questi termini: la zona di tutela assoluta rappresenta la zona immediatamente prospiciente l’opera di presa (10 metri di raggio dal punto di captazione); la zona di rispetto costituisce una porzione di territorio intorno alla zona di tutela assoluta che viene sottoposta a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare la risorsa idrica (in assenza di altre individuazioni ha una estensione di 200 metri di raggio dal punto di captazione); la zona di protezione rappresenta un’area più vasta per la cui delimitazione è necessario tener conto dell’intera area di ricarica della falda, delle emergenze naturali e artificiali e delle zone di riserva. Le zone di protezione delle sorgenti possono comprendere l’intera area di alimentazione dell’acquifero.
Il presente lavoro ha quale obiettivo quello di analizzare la metodologia per l’individuazione delle zone di protezione che può essere schematizzata in tre fasi successive: la prima si basa su studi relativi alle strutture geologiche-idrogeologiche presenti nella zona di interesse; la seconda fase riguarda lo studio dell’idrodinamica e delle caratteristiche specifiche dell’acquifero; l’ultima fase consente di pervenire ad una delimitazione definitiva, utilizzando dati idrochimici ed isotopici che, comparati tra loro e unitamente alle informazioni geologiche-idrogeologiche, forniscono le informazioni necessarie per la conoscenza della circolazione idrica sotterranea e delle sue aree di alimentazione.
Infine, mediante l’elaborazione dei dati geologici ed idrogeochimici, si propone un esempio di delimitazione della Zona di Protezione del campo pozzi in località Frati a Camaiore, Lucca.
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