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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01242008-215309


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GIANNONE, CHIARA
URN
etd-01242008-215309
Titolo
Oscillazioni neuroendocrine nel paziente critico
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
  • UTI
  • critical illness
  • sistema ormonale
Data inizio appello
26/02/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
I continui progressi nel supporto multiorgano hanno portato ad un miglioramento della prognosi del paziente critico, permettendo la sopravvivenza a condizioni in passato letali; tuttavia la guarigione da queste condizioni patologiche è lunga e caratterizzata da un catabolismo prolungato, perdita della massa magra e bilancio dell'azoto negativo.<br>
L'asse ipotalamo-ipofisario e i sistemi ormonali periferici giocano un ruolo importante nella regolazione della maggior parte dei processi metabolici.<br>
La risposta endocrina di fase acuta è caratterizzata da una produzione ormonale che tende a realizzare un metabolismo di tipo catabolico, infatti osservando i singoli assi ormonali si assiste a:
<br>- aumento della secrezione pulsatile di GH, accompagnata da una ridotta sintesi epatica di IGF-1 ALS e IGF-BP3;
<br>- aumento della produzione di catecolamine e cortisolo;
<br>- diminuzione della produzione di LH e androgeni;
<br>- diminuzione della secrezione pulsatile di TSH e Sindrome da bassa T3.<br><br>
Il significato di queste modificazioni endocrine è quello di creare condizioni di surplus di substrati energetici in modo da mantenere la vitalità degli organi nobili.<br><br>
Obiettivi del presente studio prospettico saranno:
<br>1. Descrivere la variazione di alcuni parametri neuro-ormonali tra la fase acuta e la fase cronica per la Critical Illness;
<Br>2. Comparare, nei pazienti ricoverati nell’Unità di Terapia Intensiva IV dell’Ospedale Santa Chiara, i livelli ormonali in corso di Critical Illness confrontando pazienti sopravissuti e non;
<br>3. Verificare le capacità predittive nei confronti dell’esito delle misurazioni ormonali effettuate .
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