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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01232024-223926


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SERANI, ELISA
URN
etd-01232024-223926
Titolo
La vergogna e il corpo da una prospettiva fenomenologica femminista
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Fussi, Alessandra
correlatore Dott. Massantini, Leonardo
Parole chiave
  • vergogna
  • corpo
  • identità
  • femminismo
Data inizio appello
09/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/02/2094
Riassunto
La tesi parte dall'intuizione di Williams della vergogna come "perdita di potere" per analizzare l'associazione semantica della vergogna al corpo (e alla visibilità) la nudità, la sessualità (es. Genesi). Un corpo nudo intuitivamente è un corpo fragile e inerme. Nella vergogna mi sento esposto, fragile. Nell'analisi ontologica che Sartre offre della vergogna ne L'essere e il nulla, ritroviamo questa idea di fragilità: nella vergogna, attraverso l'incontro con l'altro, il soggetto diventa consapevole di essere un oggetto per l'altro e che quindi il suo essere non è completamente nelle sue mani. Thomason, analogamente a Sartre, ritiene che la vergogna ci metta in contatto con il fatto che la nostra identità è continuamente negoziata con gli altri, e quindi con i limiti di determinare chi siamo. Gli assunti di Sartre e Thomason si possono entrambi ricollegare a un'idea di fragilità umana, dovuta alle contingenze della nostra vita e le nostre relazioni con gli altri. Da qui intendo analizzare la perdita di potere a livello sociale, quindi la vergogna dei gruppi marginalizzati: in una società non egualitaria, il potere di causare vergogna è concentrato nelle mani della "classe dominante". La vergogna che colpisce i gruppi marginalizzati ha come oggetto il corpo. Passo poi ad analizzare la vergogna che ha per oggetto il corpo nella donna in una società patriarcale.
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