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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01232024-161514


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CANZONIERI, VALERIO
URN
etd-01232024-161514
Titolo
Studio dei parametri tromboinfiammatori in pazienti con neoplasie polmonari
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Celi, Alessandro
correlatore Pancani, Roberta
correlatore Neri, Tommaso
Parole chiave
  • tumore del polmone
  • tromboembolismo
  • P-selectina
  • vescicole extracellulari
  • fattore tissutale
  • tromboinfiammazione
  • trombosi associate al cancro
Data inizio appello
13/02/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il tumore del polmone è la neoplasia con la più alta incidenza e la più alta mortalità al mondo. L’età media in cui viene diagnosticato è 70 anni e la sopravvivenza complessiva a 5 anni dalla diagnosi è del 25%, con percentuali che variano molto in base allo stadio del tumore al momento diagnosi. Il cancro al polmone è una malattia multifattoriale, al cui sviluppo concorrono sia fattori ambientali che genetici. A differenza degli altri tumori, in questo caso è individuabile un fattore di rischio, il fumo di sigaretta, che da solo si rende responsabile dell’80% dei tumori del polmone nei paesi occidentali. La diagnosi avviene nel 57% dei casi in fase metastatica, essendo particolarmente difficile la diagnosi precoce per questo tumore, caratterizzato da una clinica perlopiù aspecifica e tardiva. I sintomi più frequenti comprendono tosse, dispnea, dolore e calo ponderale non intenzionale. Una volta posto il sospetto diagnostico, l’esame strumentale più accurato per la diagnosi è la tomografia computerizzata (TC) del torace, effettuata con mezzo di contrasto. Per la stadiazione, alla TC del torace si assoceranno una TC dell’encefalo e una PET/TC total body, le quali permetteranno di evidenziare la presenza di secondarismi. Essenziale sarà il prelievo di un campione di tessuto tumorale sul quale verranno effettuate indagini anatomopatologiche con l’obiettivo di individuare l’istotipo della lesione tumorale, la presenza di particolari mutazioni genetiche e il profilo immunologico. Tutte queste informazioni, insieme con lo stadio di malattia e le caratteristiche individuali del paziente, saranno necessarie per impostare il percorso terapeutico più idoneo, che si avvarrà di varie combinazioni di chemioterapia, radioterapia, immunoterapia e, in caso di malattia in stadi iniziali, anche di chirurgia. I pazienti affetti da cancro presentano un aumentato rischio di trombosi rispetto alla popolazione generale. Per trombosi associate al cancro (CAT) si intendono sia eventi tromboembolici arteriosi, i cui quadri clinici più rilevanti sono l’infarto miocardico acuto (IMA) e l’ictus ischemico, sia venosi, i cui quadri clinici più rilevanti sono la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (EP). Il rischio di tromboembolismo in questi pazienti è talmente elevato che sono stati formulati numerosi sistemi di punteggio, come il Khorana score, che vadano a stratificare i pazienti in base al rischio tromboembolico, per implementare una tromboprofilassi farmacologica che vada a ridurre l’incidenza di CAT in sottogruppi selezionati. Nei pazienti affetti da cancro al polmone è però sconsigliata la tromboprofilassi, in quanto particolarmente soggetti a gravi complicanze emorragiche. Questo ha messo in evidenza la necessità di creare dei modelli che possano predire con ancora maggior precisione quali siano i pazienti in cui una tromboprofilassi possa rivelarsi vantaggiosa. A questo proposito, l’attenzione di una parte della comunità scientifica è stata catturata dalla tromboinfiammazione, un complesso insieme di meccanismi in cui il sistema immunitario e i sistemi coagulativi si influenzano a vicenda sfociando in fenomeni tromboembolici. La tromboinfiammazione risulta essere fortemente correlata al cancro e potrebbe rappresentare un cardine per l’individuazione di soggetti in cui il rischio di CAT è più alto e, in futuro, anche per l’individuazione di nuovi bersagli farmacologici. Tra le molecole coinvolte nei processi tromboinfiammatori, e ancor di più nella tromboinfiammazione associata al cancro, spiccano il fattore tissutale associato alle vescicole extracellulari (EV-TF) e la P-selectina solubile. Proprio su questi due parametri si basa il lavoro della presente tesi, che si pone l’obiettivo di valutare se livelli di EV-TF e sP-selectina possano essere messi in correlazione con il rischio di eventi tromboembolici e con la prognosi di pazienti con una nuova diagnosi di cancro al polmone. Dai risultati ottenuti risulta evidente una tendenza ad avere valori mediamente più alti di EV-TF e sP-selectina in pazienti con una malattia più grave, caratterizzata da uno stadio avanzato e una prognosi peggiore. Non è, però, stata raggiunta la significatività statistica. Non è possibile, invece, sulla base dei risultati ottenuti, sostenere che esista una relazione tra livelli di EV-TF e sP-selectina e rischio tromboembolico. Per concludere, i risultati sono stati interessanti e incoraggianti, rimarcando la necessità di approfondire questo argomento con futuri progetti e lavori.
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