Tesi etd-01232024-100749 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BERNARDI, STEFANO
URN
etd-01232024-100749
Titolo
La stenosi aortica a frazione di eiezione preservata come fenotipo specifico di scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
correlatore Dott. Pugliese, Nicola Riccardo
correlatore Dott. Pugliese, Nicola Riccardo
Parole chiave
- ecocardiografia
- scompenso cardiaco
- stenosi aortica
- test da sforzo cardiopolmonare
Data inizio appello
13/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/02/2094
Riassunto
La stenosi aortica è definita come un ispessimento e una sclerosi dei lembi valvolari che determina un restringimento emodinamicamente significativo. Questo provoca un incremento del post-carico ventricolare, il quale determina un’ipertrofia ventricolare sinistra, fibrosi miocardica e una propensione verso lo scompenso cardiaco, prevalentemente a frazione di eiezione preservata (ASpEF). Tuttavia, il fenotipo ASpEF viene considerato come un fenotipo diverso dallo scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata (HFpEF) nella pratica clinica. Nel nostro studio abbiamo utilizzato metodiche non invasive per produrre un’analisi comparativa di pazienti con ASpEF e HFpEF.
Nello studio sono stati arruolati 148 pazienti con HFpEF, 150 pazienti con ASpEF e 66 controlli sani, appaiati per sesso ed età. Sono stati tutti sottoposti a valutazione a riposo e 351/364 (96%) durante sforzo. I pazienti con ASpEF candidati a procedura di TAVI
(transcatheter aortic valve replacement, n=125) sono stati sottoposti anche a TC cardiaca.
I due gruppi di pazienti con HFpEF e ASpEF avevano una distribuzione demografica comparabile e profili bioumorali simili. La maggior parte dei pazienti con ASpEF (134/150, 89%) aveva una forma di stenosi aortica severa ad alto gradiente; 6/150 (4%) aveva una stenosi a flusso normale e basso gradiente; 10/150 (7%) aveva una stenosi a basso flusso e basso gradiente.
I pazienti con ASpEF avevano molteplici anomalie extravalvolari simili ai soggetti con HFpEF, quali segni di disfunzione atriale e ventricolare sinistra, disfunzione ventricolare destra, disaccoppiamento tra arteria polmonare e ventricolo destro, inadeguato aumento dell’output cardiaco (CO) durante sforzo (tutte le p <0,05). Inoltre, abbiamo osservato nei pazienti con ASpEF numerose alterazioni extracardiache analoghe a quelle osservate nel gruppo HFpEF: un ridotto consumo di ossigeno (VO2) al picco dello sforzo, ridotta differenza artero-venosa della concentrazione di ossigeno (AVO2diff), segni di congestione polmonare e sistemica.
Dallo studio è emerso che i due gruppi con ASpEF e con HFpEF hanno una simile compromissione della capacità funzionale e della risposta cardio-metabolica all’esercizio. La causa è da ricercare in componenti sia periferiche (extracardiache) che centrali, incluse anomalie extravalvolari nel caso dell’ASpEF. Queste ultime potrebbero influenzare la progressione e la prognosi della malattia in pazienti con ASpEF, anche a seguito di intervento di sostituzione valvolare. Ulteriori indagini sono necessarie per supportare il concetto di ASpEF come fenotipo specifico di HFpEF.
Nello studio sono stati arruolati 148 pazienti con HFpEF, 150 pazienti con ASpEF e 66 controlli sani, appaiati per sesso ed età. Sono stati tutti sottoposti a valutazione a riposo e 351/364 (96%) durante sforzo. I pazienti con ASpEF candidati a procedura di TAVI
(transcatheter aortic valve replacement, n=125) sono stati sottoposti anche a TC cardiaca.
I due gruppi di pazienti con HFpEF e ASpEF avevano una distribuzione demografica comparabile e profili bioumorali simili. La maggior parte dei pazienti con ASpEF (134/150, 89%) aveva una forma di stenosi aortica severa ad alto gradiente; 6/150 (4%) aveva una stenosi a flusso normale e basso gradiente; 10/150 (7%) aveva una stenosi a basso flusso e basso gradiente.
I pazienti con ASpEF avevano molteplici anomalie extravalvolari simili ai soggetti con HFpEF, quali segni di disfunzione atriale e ventricolare sinistra, disfunzione ventricolare destra, disaccoppiamento tra arteria polmonare e ventricolo destro, inadeguato aumento dell’output cardiaco (CO) durante sforzo (tutte le p <0,05). Inoltre, abbiamo osservato nei pazienti con ASpEF numerose alterazioni extracardiache analoghe a quelle osservate nel gruppo HFpEF: un ridotto consumo di ossigeno (VO2) al picco dello sforzo, ridotta differenza artero-venosa della concentrazione di ossigeno (AVO2diff), segni di congestione polmonare e sistemica.
Dallo studio è emerso che i due gruppi con ASpEF e con HFpEF hanno una simile compromissione della capacità funzionale e della risposta cardio-metabolica all’esercizio. La causa è da ricercare in componenti sia periferiche (extracardiache) che centrali, incluse anomalie extravalvolari nel caso dell’ASpEF. Queste ultime potrebbero influenzare la progressione e la prognosi della malattia in pazienti con ASpEF, anche a seguito di intervento di sostituzione valvolare. Ulteriori indagini sono necessarie per supportare il concetto di ASpEF come fenotipo specifico di HFpEF.
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