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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01232013-113453


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LA ROCCA, SIMONE
Indirizzo email
simonelarocca@gmail.com
URN
etd-01232013-113453
Titolo
"Contratto di Porta Fiorentina": analisi ambientale di un intervento di riqualificazione urbana dalla singola unita immobiliare fino al contesto di quartiere
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE PER L'AMBIENTE ED IL TERRITORIO
Relatori
relatore Dott. Alfinito, Luca
relatore Prof. Marroni, Michele
Parole chiave
  • modello previsionale per critictà ambientali
  • gestione dei rifiuti
  • qualità dell'aria
  • acustica ambientale
  • edilizia sperimentale
  • urbanistica
  • Comune di Pisa
  • Contratto di Quartiere
  • riqualificazione urbana
Data inizio appello
08/02/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato affronta la tematica dei Contratti di quartiere, ovvero quella serie di
interventi di riqualificazione del territorio espressione dell’esigenza di rigenerare un ambito urbano,
attraverso un processo di coinvolgimento e partecipazione diretta dei residenti, delle associazioni e
di tutti gli operatori istituzionali.
In particolare tale tematica è affrontata mediante un’indagine sperimentale di alcune delle
componenti di intervento previste dai Programmi nazionali di sperimentazione, applicata ad un caso
di edilizia residenziale pubblica di tipo sperimentale, in fase ormai di completamento all’interno del
tessuto cittadino nel quartiere di Porta Fiorentina.
I Contratti di quartiere, istituiti nel 1998 per iniziativa del Ministero dei Lavori Pubblici,
attraverso la formulazione di un bando per la presentazione di progetti di riqualificazione di
quartieri ad edilizia residenziale pubblica; propongono quindi di integrare contenuti di carattere
urbanistico-edilizio e contenuti sociali, al fine di consentire alle amministrazioni comunali il
recupero di aree urbane particolarmente degradate.
Gli elementi attuativi di tali contenuti interessano nello specifico alcune macrocategorie
operative:
1. Qualità morfologica;
2. Qualità ecosistemica;
3. Qualità fruitiva;
4. Sistema qualità;
ciascuna delle quali è ulteriormente suddivisa in sottoambiti di intervento.
Oggetto dell’approfondimento, è stato il secondo obiettivo generale di sperimentazione
riguardante la qualità ecosistemica, intesa come l’insieme delle condizioni atte a realizzare e
garantire nel tempo situazioni di benessere dell’abitare nella città e in particolare l’interno degli
edifici, nel rispetto degli ecosistemi preesistenti, sia nell’obbiettivo di un risparmio nell’uso delle
risorse naturali che di un miglioramento della qualità ambientale.
Tale approccio operativo ha previsto diversi livelli di intervento, rispettivamente suddivisi in
“1° Livello - Alloggio”, “2° Livello – Organismo Abitativo”, “3° Livello – Complesso
Insediativo”; per i quali è stato necessario porre in essere un’analisi di tipo sperimentale a partire
dalla microscala (dell’unità abitativa) sino alla macroscala del contesto urbano circostante, per
ciascuno dei sottoambiti riguardanti l’acustica, la qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti.
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L’analisi del complesso insediativo (inteso in una sua accezione più ampia come vero e
proprio contesto di quartiere), e l’approfondimento della sottotematica dell’acustica ambientale
(influenzata quasi esclusivamente dagli effetti del traffico veicolare) hanno inoltre permesso di
sviluppare una metodologia, tramite un modello previsionale, in grado di ottenere stime di valori
relativi a un grande numero sia di dati sperimentali che di parametri di osservazione; con l’unico
vincolo, per il quale il numero delle misure sia pari o superiore al numero di parametri incogniti.
Le ipotesi poste alla base dell’implementazione del modello (basato sulla teoria del calcolo
di grandezze indirette con un numero di equazioni in esubero), sono quindi riassumibili in:
1) la presenza e la criticità di determinati fattori propri dell’infrastruttura e della
struttura del contesto urbano possono concorrere come effetto peggiorativo alle
emissioni acustiche dovute al traffico veicolare;
2) ciascuna delle criticità individuate apporti una correzione algebrica dei livelli
acustici tra quelli realmente misurati e quelli attesi per mezzo di un parametro il
cui valore è incognito e da determinare sperimentalmente.
Alla luce delle ipotesi formulate, a partire da un insieme di elementi e criticità comunemente
individuabili nei contesti di quartiere, la cui presenza risulta diversamente combinata all’interno
degli stessi; è stato possibile determinare sperimentalmente i valori di ciascun parametro correttivo
espressione della criticità indagata e responsabile della divergenza tra i livelli acustici teorici
ottenuti da simulazioni di scenari rispetto a quelli realmente misurati nello specifico contesto locale.
La metodologia proposta si è dimostrata essere inoltre anche estremamente versatile in
quanto facilmente espandibile per numero di criticità e misure da analizzare, nonché per la
possibilità di esportare il concetto e l’applicabilità del modello stesso ben oltre il caso della
modellistica acustica, ma anche verso tutti quei casi di implementazione in altre matrici ambientali,
dove si rende necessario determinare eventuali parametri correttivi, espressione di contributi e
difformità tra dati teorici attesi e dati reali misurati, non altrimenti misurabili strumentalmente.
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