Tesi etd-01232012-214056 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FRANCESCHI, LUCREZIA
URN
etd-01232012-214056
Titolo
L'arte dei sensi e delle figure nella Galeria di Giovanni Battista Marino
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Ciccuto, Marcello
Parole chiave
- ecfrasi
- Galeria
- Marino
Data inizio appello
13/02/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il mio lavoro si apre con un capitolo (1. Il mondo barocco) volto a fornire al lettore le coordinate essenziali dell'epoca barocca, partendo dalla crisi dei valori rinascimentali fino all'illustrazione dei nuovi concetti sia in ambito linguistico che artistico. Si procede con un capitolo (2. Marino e l'arte) dedicato nello specifico al rapporto tra il Marino e l'arte: il suo ruolo di collezionista e critico, il rapporto con i pittori e la commistione continua di figura e parola nel suo mondo poetico. Il terzo e quarto capitolo (2. La Galeria; 3. L'ecfrasi mariniana) infine sono più strettamente connessi alla Galeria, dalla progettazione alla spiegazione del valore e del senso a essa connessi.
Il valore della Galeria risiede a mio giudizio nell'evidenza in essa manifesta del senso che l'arte -intesa come sistema unitario di pittura, scultura, musica e poesia- acquisì in epoca barocca. Il lettore viene proiettato in un universo di sensazioni tattili, uditive e visive sprigionate dalle parole del poeta nella descrizione di un'opera d'arte di cui poco conta l'esistenza di un referente effettivo; non è, infatti, la mera descrizione di un oggetto d'arte a interessare al poeta partenopeo, ma la dimostrazione che la parola poetica può perfettamente rendere le sensazioni che il visitatore di una galleria del tempo poteva provare. L'arte barocca è un'arte totale in cui i confini classici fra le arti vengono infranti a causa del loro scontro-incontro; si ricerca, infatti, il predominio del linguaggio specifico di un settore artistico attraverso il tentativo di includervi gli altri. Questo è lo scopo della Galleria Farnese in cui si nota la sistematica mescolanza tra le varie arti, autorizzando un complesso paragone tra scrittura, scultura e natura e cercando perfino di inglobare il mondo dei suoni, della musica e della voce. La Galeria del Marino tenta in ambito poetico la medesima operazione: si parte da un'immagine mentale, evanescente, intangibile di un'opera d'arte e si tenta di riprodurne l'effetto in componimenti in cui è evidente il tentativo di appropriarsi del linguaggio figurale; si può parlare di un'anatomia verbale spiritosa dell' ''occhio'' della pittura. Il Marino distrugge la veste classica dell'ecfrasi, rifuggendo quell'immobilismo che a essa è per statuto connesso e inserendovi il movimento e una dimensione spazio-temporale del tutto innovativa che apre le strade alla narrazione come suprema vittoria dell'arte poetica.
Il valore della Galeria risiede a mio giudizio nell'evidenza in essa manifesta del senso che l'arte -intesa come sistema unitario di pittura, scultura, musica e poesia- acquisì in epoca barocca. Il lettore viene proiettato in un universo di sensazioni tattili, uditive e visive sprigionate dalle parole del poeta nella descrizione di un'opera d'arte di cui poco conta l'esistenza di un referente effettivo; non è, infatti, la mera descrizione di un oggetto d'arte a interessare al poeta partenopeo, ma la dimostrazione che la parola poetica può perfettamente rendere le sensazioni che il visitatore di una galleria del tempo poteva provare. L'arte barocca è un'arte totale in cui i confini classici fra le arti vengono infranti a causa del loro scontro-incontro; si ricerca, infatti, il predominio del linguaggio specifico di un settore artistico attraverso il tentativo di includervi gli altri. Questo è lo scopo della Galleria Farnese in cui si nota la sistematica mescolanza tra le varie arti, autorizzando un complesso paragone tra scrittura, scultura e natura e cercando perfino di inglobare il mondo dei suoni, della musica e della voce. La Galeria del Marino tenta in ambito poetico la medesima operazione: si parte da un'immagine mentale, evanescente, intangibile di un'opera d'arte e si tenta di riprodurne l'effetto in componimenti in cui è evidente il tentativo di appropriarsi del linguaggio figurale; si può parlare di un'anatomia verbale spiritosa dell' ''occhio'' della pittura. Il Marino distrugge la veste classica dell'ecfrasi, rifuggendo quell'immobilismo che a essa è per statuto connesso e inserendovi il movimento e una dimensione spazio-temporale del tutto innovativa che apre le strade alla narrazione come suprema vittoria dell'arte poetica.
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