Tesi etd-01222018-094843 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARLETTI, GIAN MARIA
URN
etd-01222018-094843
Titolo
La responsabilità del vettore marittimo di cose determinate nel Codice della navigazione e nelle Convenzioni internazionali
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Nuzzo, Gabriele
Parole chiave
- codice della navigazione
- convenzioni internazionali
- disciplina
- marittimo
- responsabilità
- trasporto
- vettore
Data inizio appello
05/02/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il mio elaborato ha come oggetto l’analisi della principali fonti normative della disciplina della responsabilità del vettore marittimo di cose.
La prima parte di questo elaborato analizza il Codice della navigazione e le Regole dell’Aja-Visby, in quanto queste due fonti sono quelle interne all’ordinamento Italiano. In primo luogo, si è proceduto chiarendo i rapporti tra il Codice e le Regole dell’Aja-Visby. In secondo luogo si è posta l’attenzione sugli aspetti attinenti alla disciplina della responsabilità, come: L’individuazione del vettore e il regime di responsabilità.
La seconda parte invece dell’elaborato ha ad oggetto l’analisi delle Regole di Amburgo del 1978 e delle Regole di Rotterdam del 2009, queste due convenzioni, benché non ratificate dallo Stato italiano, sono state analizzate per mettere in evidenza la particolare continuità della disciplina normativa della responsabilità del vettore marittimo di cose. Per quanto riguarda queste due convenzioni l’attenzione è stata posta, sopratutto, sugli aspetti quali: l’individuazione del vettore; il regime di responsabilità.
La prima parte di questo elaborato analizza il Codice della navigazione e le Regole dell’Aja-Visby, in quanto queste due fonti sono quelle interne all’ordinamento Italiano. In primo luogo, si è proceduto chiarendo i rapporti tra il Codice e le Regole dell’Aja-Visby. In secondo luogo si è posta l’attenzione sugli aspetti attinenti alla disciplina della responsabilità, come: L’individuazione del vettore e il regime di responsabilità.
La seconda parte invece dell’elaborato ha ad oggetto l’analisi delle Regole di Amburgo del 1978 e delle Regole di Rotterdam del 2009, queste due convenzioni, benché non ratificate dallo Stato italiano, sono state analizzate per mettere in evidenza la particolare continuità della disciplina normativa della responsabilità del vettore marittimo di cose. Per quanto riguarda queste due convenzioni l’attenzione è stata posta, sopratutto, sugli aspetti quali: l’individuazione del vettore; il regime di responsabilità.
File
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