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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01212022-104624


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RIBAUDO, CAMILLA
URN
etd-01212022-104624
Titolo
Valutazione retrospettiva delle principali complicazioni nel gatto nefropatico con sondino esofagostomico
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Vannozzi, Iacopo
correlatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
controrelatore Prof.ssa Briganti, Angela
Parole chiave
  • sondino esofagostomico
  • complicazioni
  • gatto
  • FT
  • AKI
  • CKD
  • esophagostomy tube
  • complications
  • cat
  • feeding tube
Data inizio appello
18/02/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La presente tesi ha come oggetto di analisi la valutazione retrospettiva delle complicazioni intra e post-operatorie relative al sondino esofagostomico in gatti nefropatici. Al fine di dimostrare la ridotta incidenza di complicanze e la relativa sicurezza nell’utilizzo di tale strumento, in questo studio vengono analizzati i dati disponibili di 44 gatti nefropatici con sondino esofagostomico presentati presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa. In seguito ad una valutazione dell’incidenza delle complicazioni (54,5% totali; 18,2% intra-operatorie; 45% post-operatorie) e della loro gravità (87% minori; 13% maggiori), i soggetti in studio sono stati divisi in un Gruppo Complicazioni (GC) e un Gruppo Non Complicazioni (GNC) al fine di mettere in luce dati significativamente differenti tra i due gruppi e la loro correlazione con la presenza o meno di complicazioni, allo scopo di individuare i fattori di rischio per lo sviluppo delle stesse. Tali fattori di rischio sono risultati essere: l’età superiore a 10 anni, un grado di disidratazione del 5-8%, le cause di nefropatia diverse dalle forme tossico/infettive e ostruttive, l’applicazione di una terapia antibiotica nel post-operatorio, in particolare con l’utilizzo di principi attivi appartenenti alla famiglia delle penicilline e infine il posizionamento del sondino prima del settimo spazio intercostale e oltre l’ottavo. In conclusione, questo studio evidenzia la ridotta gravità delle complicazioni relative alla sonda esofagostomica, l’assenza di eutanasie secondarie ad esse e la semplicità dell’intervento, dimostrando che non ci sono i giusti presupposti per limitare l’uso di questo strumento che rappresenta un’importante mezzo di supporto per soggetti con anoressia secondaria ad insufficienza renale.
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