• transizioni critiche
• spatial indicators
• seagrasses
• regime shifts
• recovery length
• Posidonia oceanica
• indicatori spaziali
• feltro algale
• fanerogame marine
• algal turf

La possibilità di poter prevedere le transizioni critiche (“regime shifts”) negli ecosistemi ha spinto allo sviluppo di indicatori in grado di anticipare il loro collasso. Questi indicatori si basano sulle fluttuazioni temporali che i sistemi possono mostrare in prossimità di una soglia critica. Oltre che sulle fluttuazioni temporali, possono basarsi anche sulle fluttuazioni spaziali. Sono stati quindi proposti gli indicatori spaziali, analoghi a quelli temporali. Ad esempio, il “recovery length” è definito come la distanza da una perturbazione a cui avviene un recupero di un ecosistema. Nonostante le potenzialità di tali indicatori non esistono molte evidenze sperimentali riguardo la loro capacità di anticipare una transizione in sistemi naturali. Per questo è stato allestito un esperimento in cui gli indicatori spaziali sono stati testati in un sistema dominato da Posidonia oceanica (L.) Delile. In questo studio è stata manipolata una prateria al fine di spingere il sistema verso uno stato degradato e favorire la propagazione vegetativa del feltro algale da un’area limitrofa d’insediamento. Le ipotesi prevedono una variazione del recovery length e degli indicatori indiretti, quali varianza, skewness e autocorrelazione spaziale, lungo il gradiente crescente di degradazione della prateria. Ciò al fine di indicare il progressivo avvicinamento del sistema a una transizione critica.