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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01202024-174241


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
IERANÒ, SARA
URN
etd-01202024-174241
Titolo
A proposito del Quijote: un excursus dalla novela de caballería al romanzo moderno
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Pierucci, Daniela
Parole chiave
  • novela de caballería
  • Quijote
  • Cervantes
  • romanzo
Data inizio appello
09/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/02/2027
Riassunto
Questo elaborato affronta la questione, condivisa dalla critica, della modernità del Quijote di Miguel de Cervantes Saavedra. Per fare ciò è necessario, per prima cosa, risalire alla prosa narrativa in voga in Spagna tra Quattrocento e Cinquecento. È dai generi letterari di questo periodo che Cervantes attinge per creare il Quijote: il primo romanzo che riunisce l’idealismo e il realismo. È possibile vedere come Cervantes ha ripreso i cliché della narrativa idealista attraverso le novelle intercalate – variazioni delle novelas.
Dopodiché il mio lavoro introduce la censura umoristica del genere cavalleresco analizzando il famoso episodio del rogo dei libri contenuti nella biblioteca di Don Quijote. Dopo questo processo inquisitoriale, l’invettiva del genere cavalleresco prosegue attraverso l’uso dell’espediente del manoscritto ritrovato e di un complesso sistema di narratori e autori.
Si passa poi alla grande confusione tra realtà e finzione che avviene nella testa di Don Quijote. Vedremo che la sua pazzia in realtà deriva da un errore di interpretazione dei testi letterari che assume come storici.
Ad aprire l’ultimo capitolo è invece la trattatistica da cui Cervantes attinse: la dottrina aristotelica, divulgata in Spagna da Alonso López detto “El Pinciano”. Ne seguirà una spiegazione del termine novela e del concetto di verosimiglianza, entrambi fondamentali per la nascita del romanzo moderno. Successivamente mi concentro sulla teoria del romanzo all’interno del Quijote per poter delineare il pensiero di Cervantes.
L’ultima parte di questo lavoro si concentra sul metaromanzo. La Prima Parte del 1605 diventa, quindi, la base di riferimento per la Seconda Parte.
Non manca l’analisi della risposta di Cervantes al Quijote Avellaneda del 1614. L’astuzia di Cervantes consiste nel mostrarci che la versione apocrifa non è degna della nostra attenzione e lo fa soprattutto attraverso il personaggio di Don Álvaro Tarfe. Questi esce dal Quijote apocrifo per entrare in quello di Cervantes incontrandosi, così, con il vero hidalgo.
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