Tesi etd-01202020-151834 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CECCHI, GLAUCO
URN
etd-01202020-151834
Titolo
Studio, analisi e valutazione delle caratteristiche elettromagnetiche di supporti isolanti ed effetto sulla riproducibilità delle misure di emissioni radiate nel range da 1 GHz a 6 GHz
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE
Corso di studi
INGEGNERIA DELLE TELECOMUNICAZIONI
Relatori
relatore Nepa, Paolo
Parole chiave
- caratteristiche elettromagnetiche
- polistirolo
- riproducibilità
- supporti isolanti
- validazione
Data inizio appello
20/02/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/02/2090
Riassunto
Prendendo come riferimento, con il termine compatibilità elettromagnetica (brevemente indicata con l’acronimo EMC ovvero ElectroMagnetic Compatibility) si intende l’insieme delle azioni da compiere per rendere un qualche sistema elettrico o elettronico in grado di operare al livello di efficienza progettato senza degradazione dovute ad un qualche tipo di interferenza esterna. Allo stesso tempo, tale dispositivo non deve introdurre disturbi nell’ambiente circostante che potrebbero alterare il funzionamento di altri dispositivi vicini ad esso. È facile immaginare come i problemi legati all’EMC stiano assumendo (e assumeranno) un’importanza sempre più grande, dovuta sia alla larga diffusione di dispostivi elettronici sia alla loro evoluzione. Pensiamo, ad esempio, alle tecnologie digitali basate su tensioni di soglia basse: la velocità elevata dei processori comporta un utilizzo di segnali impulsivi con tempi di salita sempre più brevi con il conseguente aumento del contenuto spettrale nella banda delle radiofrequenze ed una maggiore possibilità di irradiazioni indesiderate.
In ogni caso, un qualsiasi dispositivo elettronico, dal più semplice al più complicato, dovrà rispettare una serie di condizioni più o meno restrittive prima di essere immesso sul mercato. Tali condizioni vengono stabilite dalle norme emesse dagli enti come CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrotechnical Commission) e CENELEC (Comitato Europeo per le Normalizzazioni Elettrotecniche), che fissano parametri e procedimenti da eseguire per i metodi di misura, per classificare l’ambiente elettromagnetico e per l’installazione di apparati. Altri vincoli che possiamo trovare sono quelli legati all’azionamento elettrico, specificati nelle normative CISPR (Comitato Internazionale Speciale delle Perturbazioni Radioelettriche o Comité International Spécial des Perturbations Radioélectriques) usate per la standardizzazione dei limiti accettabili di interferenza radio ed i metodi di misura di tali interferenze. Una classificazione importante di queste interferenze è stata data dal CEI, il quale le ha suddivise in tre bande di frequenze:
9 kHz – 150 kHz: banda in cui troviamo i disturbi quali, ad esempio, buchi di tensione o risonanze;
150 kHz – 30 MHz: banda in cui studiamo le emissioni condotte nei cavi posti tra l’alimentazione e gli altri apparati del sistema;
30 MHz – 18 GHz: banda in cui si trovano emissioni irradiate, di maggiore interesse per questo lavoro di tesi.
Queste norme sono in continuo aggiornamento, perché gli sforzi attuali sono indirizzati sia ad una uniformazione delle norme in ambito internazionale, sia all’adeguamento degli standard affinché tengano conto dei recenti avanzamenti delle conoscenze in termini di accuratezza dei modelli di simulazione e delle nuove più precise metodologie di misura. Come possiamo quindi immaginare, si tratta di un mondo vasto: questa tesi rappresenta solo una piccola applicazione di alcune di queste normative e, in particolare, tratteremo la ricerca di un supporto isolante per misure di EMC funzionante nel range 1 GHz - 6 GHz, facendo attenzione all’effetto che ha sulla riproducibilità delle misure di emissioni radiate in tali bande. Infatti, è necessario che il supporto abbia un comportamento il più possibile passivo, ovvero il più possibile invariato quando si eseguono misure nelle medesime condizioni.
In ogni caso, un qualsiasi dispositivo elettronico, dal più semplice al più complicato, dovrà rispettare una serie di condizioni più o meno restrittive prima di essere immesso sul mercato. Tali condizioni vengono stabilite dalle norme emesse dagli enti come CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrotechnical Commission) e CENELEC (Comitato Europeo per le Normalizzazioni Elettrotecniche), che fissano parametri e procedimenti da eseguire per i metodi di misura, per classificare l’ambiente elettromagnetico e per l’installazione di apparati. Altri vincoli che possiamo trovare sono quelli legati all’azionamento elettrico, specificati nelle normative CISPR (Comitato Internazionale Speciale delle Perturbazioni Radioelettriche o Comité International Spécial des Perturbations Radioélectriques) usate per la standardizzazione dei limiti accettabili di interferenza radio ed i metodi di misura di tali interferenze. Una classificazione importante di queste interferenze è stata data dal CEI, il quale le ha suddivise in tre bande di frequenze:
9 kHz – 150 kHz: banda in cui troviamo i disturbi quali, ad esempio, buchi di tensione o risonanze;
150 kHz – 30 MHz: banda in cui studiamo le emissioni condotte nei cavi posti tra l’alimentazione e gli altri apparati del sistema;
30 MHz – 18 GHz: banda in cui si trovano emissioni irradiate, di maggiore interesse per questo lavoro di tesi.
Queste norme sono in continuo aggiornamento, perché gli sforzi attuali sono indirizzati sia ad una uniformazione delle norme in ambito internazionale, sia all’adeguamento degli standard affinché tengano conto dei recenti avanzamenti delle conoscenze in termini di accuratezza dei modelli di simulazione e delle nuove più precise metodologie di misura. Come possiamo quindi immaginare, si tratta di un mondo vasto: questa tesi rappresenta solo una piccola applicazione di alcune di queste normative e, in particolare, tratteremo la ricerca di un supporto isolante per misure di EMC funzionante nel range 1 GHz - 6 GHz, facendo attenzione all’effetto che ha sulla riproducibilità delle misure di emissioni radiate in tali bande. Infatti, è necessario che il supporto abbia un comportamento il più possibile passivo, ovvero il più possibile invariato quando si eseguono misure nelle medesime condizioni.
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