Tesi etd-01202017-175933 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BUSONI, GIULIO
URN
etd-01202017-175933
Titolo
Indagine sui cambiamenti della fauna ittica mediterranea attraverso l' utilizzo di metodiche partecipative: applicazione della "Local Ecological Knowledge" nel Mar Tirreno settentrionale
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Castelli, Alberto
relatore Dott. Azzurro, Ernesto
correlatore Prof. Luschi, Paolo
correlatore Prof. Bulleri, Fabio
relatore Dott. Azzurro, Ernesto
correlatore Prof. Luschi, Paolo
correlatore Prof. Bulleri, Fabio
Parole chiave
- cambiamenti climatici
- Local Ecological Knowledge
- Mar Tirreno settentrionale
- pesca
- specie ittiche
Data inizio appello
13/02/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo del presente studio è quello di ricostruire alcuni recenti cambiamenti nell’abbondanza e distribuzione geografica delle specie ittiche presenti nel Mar Tirreno settentrionale. Questo obiettivo risponde all’esigenza di valutare alcune risposte biotiche al riscaldamento globale, già evidenziate dall’ aumento del carattere termofilo della fauna e della flora del Mediterraneo, a discapito delle popolazioni di specie ad affinità boreale o temperata. Ad oggi alcune evidenze empiriche testimoniano un processo di rapido cambiamento nella distribuzione delle specie mediterranee. Tuttavia queste informazioni, che si basano perlopiù su record sporadici di organismi osservati al di fuori dal proprio range di distribuzione, sono spesso frammentarie e disperse nella letteratura scientifica. Questa mancanza di informazioni, motivata dalla difficoltà pragmatica di seguire processi che avvengono su grande scala spaziale nell’ambiente marino, rappresenta un limite alla comprensione dei cambiamenti in atto. Per questo motivo e al fine di acquisire informazioni complementari alle metodiche tradizionali di monitoraggio, nel presente studio viene utilizzato un approccio alternativo denominato conoscenza ecologica locale o “Local Ecological Knowledge (LEK)”. La LEK può essere definita come la conoscenza che le comunità locali hanno degli ecosistemi locali e fornisce un potente strumento partecipativo per indagare cambiamenti macroscopici negli ambienti marini costieri. Secondo quest’approccio dati e informazioni ecologiche non vengono raccolte direttamente dai ricercatori ma, indirettamente attraverso l’esperienza maturata da alcuni stakeholders ( pescatori professionali, sportivi e subacquei ) durante la loro quotidiana interazione con l’ambiente marino. La metodica utilizzata nel presente studio, che prevede l’applicazione di un questionario semi-strutturato, è stata sviluppata nell’ambito dei lavori della “Mediterranean Science Commission (CIESM)” ed è oggi ampiamente riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e mediterranea. Le interviste ruotano attorno alle domande principali: ‘Ci puoi dire quali tipi di pesci hanno mostrato drastiche variazioni nell’abbondanza negli ultimi decenni? Conosci specie che sono apparse o scomparse?‘.
I dati raccolti dal presente lavoro si basano su un totale di 51 interviste realizzate nelle aree di Livorno e Viareggio, per un totale di 253 percezioni distribuite su 60 diversi taxa di specie ittiche. Ogni intervista ha fornito informazioni su specie considerate come in drastico decremento e/o come in aumento. Per tutti questi taxa sono state raccolte informazioni storiche ricostruendo i trend di abbondanza attraverso una scala basata su sei diversi ranghi di abbondanza. Durante le interviste è stato, inoltre, tenuto conto di avvistamenti/catture di specie percepite come ‘fluttuanti’ e/o nuove dai pescatori. Il confronto tra i dati ottenuti dalle indagini condotte lungo la costa toscana (presente studio), ligure (Saponari, 2013) e in altri settori italiani (Azzurro et al., 2011) ha permesso di valutare i risultati ottenuti nell’ambito di cambiamenti più generali che avvengono su scala geografica più ampia. I dati sono stati trattati statisticamente attraverso analisi univariate e multivariate. Nonostante alcune differenze significative tra le diverse aree considerate, i risultati ottenuti confermano la presenza di modificazioni rapide e coerenti per la fauna ittica tirrenica che rispondono ad un trend di poleward expansion osservato in molteplici ambienti e gruppi tassonomici del pianeta, in risposta ai riscaldamento globale in atto. In accordo con la metodologia utilizzata, le specie che più caratterizzano questo trend sono il pesce serra Pomatomus saltatrix, il barracuda mediterraneo Sphyraena viridensis e altre specie ad affinità termofila che solo di recente sono apparse e divenute abbondanti nell’area di studio. I dati raccolti dal presente studio forniscono delle informazioni che coprono un periodo di oltre tre decadi e che non sarebbero state accessibili altrimenti. Infine, oltre a fornire dei dati utili alla valutazione di cambiamenti in atto negli ambienti marini, questo studio ha permesso di instaurare un dialogo con il mondo della pesca e della subacquea ricreativa, stimolando un processo di reciproco apprendimento e fiducia tra il mondo della ricerca e gli utilizzatori di servizi ecosistemici, elemento di fondamentale importanza in un ideale sistema socio-ecologico.
I dati raccolti dal presente lavoro si basano su un totale di 51 interviste realizzate nelle aree di Livorno e Viareggio, per un totale di 253 percezioni distribuite su 60 diversi taxa di specie ittiche. Ogni intervista ha fornito informazioni su specie considerate come in drastico decremento e/o come in aumento. Per tutti questi taxa sono state raccolte informazioni storiche ricostruendo i trend di abbondanza attraverso una scala basata su sei diversi ranghi di abbondanza. Durante le interviste è stato, inoltre, tenuto conto di avvistamenti/catture di specie percepite come ‘fluttuanti’ e/o nuove dai pescatori. Il confronto tra i dati ottenuti dalle indagini condotte lungo la costa toscana (presente studio), ligure (Saponari, 2013) e in altri settori italiani (Azzurro et al., 2011) ha permesso di valutare i risultati ottenuti nell’ambito di cambiamenti più generali che avvengono su scala geografica più ampia. I dati sono stati trattati statisticamente attraverso analisi univariate e multivariate. Nonostante alcune differenze significative tra le diverse aree considerate, i risultati ottenuti confermano la presenza di modificazioni rapide e coerenti per la fauna ittica tirrenica che rispondono ad un trend di poleward expansion osservato in molteplici ambienti e gruppi tassonomici del pianeta, in risposta ai riscaldamento globale in atto. In accordo con la metodologia utilizzata, le specie che più caratterizzano questo trend sono il pesce serra Pomatomus saltatrix, il barracuda mediterraneo Sphyraena viridensis e altre specie ad affinità termofila che solo di recente sono apparse e divenute abbondanti nell’area di studio. I dati raccolti dal presente studio forniscono delle informazioni che coprono un periodo di oltre tre decadi e che non sarebbero state accessibili altrimenti. Infine, oltre a fornire dei dati utili alla valutazione di cambiamenti in atto negli ambienti marini, questo studio ha permesso di instaurare un dialogo con il mondo della pesca e della subacquea ricreativa, stimolando un processo di reciproco apprendimento e fiducia tra il mondo della ricerca e gli utilizzatori di servizi ecosistemici, elemento di fondamentale importanza in un ideale sistema socio-ecologico.
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