Tesi etd-01202016-121236 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAGRO, LORISFELICE
Indirizzo email
loris257@hotmail.it
URN
etd-01202016-121236
Titolo
Intellettuali e radical chic: costruzione e decostruzione dell'uomo di cultura dall'Affaire Dreyfus a La grande bellezza
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE E LETTERATURE MODERNE EUROAMERICANE
Relatori
relatore Prof. Grilli, Alessandro
Parole chiave
- Alfred Hitchcock
- intellettuali
- Nanni Moretti
- narrativa italiana contemporanea
- Paolo Sorrentino
- radical-chic
Data inizio appello
08/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Tanto il termine 'intellettuale' quanto quello 'radical-chic', nella loro forma sostantivata, sono ormai da tempo espressioni d'uso corrente, del tutto radicate nella cultura occidentale; a questo uso comune dei due significanti, però, non corrisponde una altrettanto comune coscienza di quali siano esattamente i tipi sociologici che ne costituiscono il significato.
Nei quattro capitoli che compongono questo lavoro abbiamo quindi tentato di ricostruire la genealogia delle due figure al fine di fornirne una descrizione più precisa di quella riscontrata in una bibliografia – esigua quella dedicata al radical-chic, molto più vasta ma non per questo più esaustiva quella sull'intellettuale – spesso deludente; prima di dedicarci pienamente all'argomento, però, ci sembra doveroso porre a premessa della nostra ricerca un breve racconto della sua genesi nonché un'anticipazione dei suoi contenuti.
Se il proposito che ci eravamo prefissati nelle primissime fasi di preparazione di questo lavoro era maggiormente orientato verso un'operazione d'analisi decostruttiva del radical-chic, che possiamo per ora limitarci a definire, secondo il dizionario Sabatini-Colletti, come un “borghese di tendenze politiche radicali con atteggiamento fortemente snobistico”, ci siamo rapidamente resi conto che per definire questa figura della società contemporanea era prima necessario individuare le caratteristiche peculiari il suo archetipo, l'intellettuale impegnato di fine ottocento, tipo sociologico 'figlio' del dibattito scatenato dall'affaire Dreyfus e in particolar modo degli scritti sul tema firmati da Émile Zola.
Alla prima intentio se n'è accostata quindi una seconda poi diventata predominante: più che configurarsi come una ricerca decostruttiva del radical-chic in sé, il nostro lavoro si è concentrato sul rapporto dello stesso con l'intellettuale e coi suoi valori costitutivi, evidenziando ora le somiglianze, ora le differenze, tra le due figure attraverso testi letterari e filmici che ne offrono una rappresentazione dell'una o dell'altra figura.
I primi due capitoli sono stati così dedicati rispettivamente allo studio degli scritti dello scrittore naturalista – osservati sia nel contesto dell'affaire, sia in relazione alla ricezione degli stessi da parte di chi ha voluto intervenire nel dibattito sul tipo – e all'analisi di opere appartenenti ad epoche e autori diversi ma sempre contenenti una qualche forma di riflessione sull'eroe di Zola, passando per Hitchcock e Roberto Andò per approdare a una più attenta riflessione sui film di Nanni Moretti.
Adottando una struttura speculare a quella osservata nei primi due capitoli, abbiamo dedicato la terza e la quarta sezione del lavoro allo studio del radical-chic dalla sua 'nascita' per mezzo della penna di Tom Wolfe alle sue rappresentazioni artistiche più recenti; in questo caso la scelta dei testi è ricaduta, tanto per il repertorio letterario quanto per quello cinematografico, su autori italiani che, eccezion fatta per Sorrentino e la sua sua Grande bellezza, appartengono a una generazione di scrittori emersa solo negli ultimi anni.
Proprio quest'ultima generazione di nuovi romanzieri italiani dimostra particolare sensibilità per il nostro tema, come dimostrano molti dei brani analizzati, spesso tesi, più che alla narrazione di una storia con dei radical-chic per protagonisti, all'elaborazione di cataloghi ed elenchi dei tratti caratteristici del tipo.
Nei quattro capitoli che compongono questo lavoro abbiamo quindi tentato di ricostruire la genealogia delle due figure al fine di fornirne una descrizione più precisa di quella riscontrata in una bibliografia – esigua quella dedicata al radical-chic, molto più vasta ma non per questo più esaustiva quella sull'intellettuale – spesso deludente; prima di dedicarci pienamente all'argomento, però, ci sembra doveroso porre a premessa della nostra ricerca un breve racconto della sua genesi nonché un'anticipazione dei suoi contenuti.
Se il proposito che ci eravamo prefissati nelle primissime fasi di preparazione di questo lavoro era maggiormente orientato verso un'operazione d'analisi decostruttiva del radical-chic, che possiamo per ora limitarci a definire, secondo il dizionario Sabatini-Colletti, come un “borghese di tendenze politiche radicali con atteggiamento fortemente snobistico”, ci siamo rapidamente resi conto che per definire questa figura della società contemporanea era prima necessario individuare le caratteristiche peculiari il suo archetipo, l'intellettuale impegnato di fine ottocento, tipo sociologico 'figlio' del dibattito scatenato dall'affaire Dreyfus e in particolar modo degli scritti sul tema firmati da Émile Zola.
Alla prima intentio se n'è accostata quindi una seconda poi diventata predominante: più che configurarsi come una ricerca decostruttiva del radical-chic in sé, il nostro lavoro si è concentrato sul rapporto dello stesso con l'intellettuale e coi suoi valori costitutivi, evidenziando ora le somiglianze, ora le differenze, tra le due figure attraverso testi letterari e filmici che ne offrono una rappresentazione dell'una o dell'altra figura.
I primi due capitoli sono stati così dedicati rispettivamente allo studio degli scritti dello scrittore naturalista – osservati sia nel contesto dell'affaire, sia in relazione alla ricezione degli stessi da parte di chi ha voluto intervenire nel dibattito sul tipo – e all'analisi di opere appartenenti ad epoche e autori diversi ma sempre contenenti una qualche forma di riflessione sull'eroe di Zola, passando per Hitchcock e Roberto Andò per approdare a una più attenta riflessione sui film di Nanni Moretti.
Adottando una struttura speculare a quella osservata nei primi due capitoli, abbiamo dedicato la terza e la quarta sezione del lavoro allo studio del radical-chic dalla sua 'nascita' per mezzo della penna di Tom Wolfe alle sue rappresentazioni artistiche più recenti; in questo caso la scelta dei testi è ricaduta, tanto per il repertorio letterario quanto per quello cinematografico, su autori italiani che, eccezion fatta per Sorrentino e la sua sua Grande bellezza, appartengono a una generazione di scrittori emersa solo negli ultimi anni.
Proprio quest'ultima generazione di nuovi romanzieri italiani dimostra particolare sensibilità per il nostro tema, come dimostrano molti dei brani analizzati, spesso tesi, più che alla narrazione di una storia con dei radical-chic per protagonisti, all'elaborazione di cataloghi ed elenchi dei tratti caratteristici del tipo.
File
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L._Magro..._chic.pdf | 638.64 Kb |
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