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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01202016-102909


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ABBONDO, FRANCESCO
URN
etd-01202016-102909
Titolo
L'efficienza dei modelli VaR nella gestione dei rischi di mercato
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Cambini, Riccardo
Parole chiave
  • expected shortfall
  • market risk
  • modello di simulazione
  • modello parametrico
  • rischio di mercato
  • value at risk
Data inizio appello
22/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un processo di innovazione finanziaria che ha mutato le condizioni dell’intero sistema, generando un aumento della volatilità e dell’incertezza delle variabili finanziarie, data la crescente integrazione internazionale e complessità dei mercati stessi. Non rare sono state le situazioni in cui gli intermediari si sono rilevati incapaci di misurare e gestire correttamente il rischio, generando, in tal modo, delle situazioni di crisi o, in alcuni casi, di insolvenza. Per questo motivo, in epoca recente, l’attenzione dei manager, si è spostata sulla ricerca di nuovi modelli di risk management, per la misurazione e controllo dei rischi a cui le stesse banche sono soggette.
Il sistema regolamentare bancario, varato dal Comitato di Basilea, individua tre diversi rischi(di credito, di mercato, operativo), a fronte dei quali le banche devono calcolare un requisito patrimoniale, al fine di accantonare capitale sufficiente per coprire perdite inattese e rimanere solvibili anche in situazioni di crisi.
In questo lavoro mi soffermerò sui modelli di gestione del rischio di mercato, in particolare il Value at Risk (VaR), adottato dal Comitato di Basilea per le metodologie di calcolo del requisito patrimoniale basato su modelli interni.
Nella prima parte, dopo aver descritto l’evoluzione del sistema finanziario negli ultimi anni, si illustreranno i principali caratteri definitori dei rischi di mercato e quelli riguardanti la disciplina dettata dalle Autorità di Vigilanza, soffermandoci sulle due metodologie di calcolo del requisito patrimoniale: standardizzato e basato su modelli interni.
Nella seconda parte, che sarà il nodo centrale della Tesi, si esporranno i tre diversi approcci di calcolo del Value at Risk, sia per una singola attività che per l’intero portafoglio, specificandone per ognuno di essi( parametrico, basato sulla simulazione storica e Montecarlo) pregi e difetti. Si farà, inoltre, un breve excursus sui modelli di stima della volatilità da utilizzare nell’implementazione nei modelli di VaR suddetti. Successivamente si farà menzione delle procedure di stress test di un modello VaR, recentemente imposto dal Comitato di Basilea, continuando poi con l’analisi dei processi di validazione di tali modelli (Backtesting). Il capitolo terminerà poi con alcune considerazioni conclusive sui modelli VaR mettendo in evidenza i <<falsi>> e i veri difetti derivanti dall’utilizzo di tale strumento.
Infine, nella terza ed ultima parte, dopo aver enunciato le criticità del sistema normativo di Basilea 2 durante la crisi del 2007, si andranno ad analizzare i principali punti innovatori proposti dal Comitato, in particolare quelli riguardanti la gestione dei rischi di mercato, come ad esempio l’introduzione dell’Expected Shortfall e dell’Incremental Risk Charge. Proseguendo, si farà una breve analisi di due paper tratti dalla letteratura, in cui si propongono dei modelli alternativi al VaR, migliorandolo o integrandolo con alcuni elementi innovativi.
Infine, verrà fatta un applicazione pratica con l’utilizzo di Excel, in cui si calcolerà il valore del VaR e dell’ES di due portafogli, mettendo in risalto le principali caratteristiche derivanti dall’ uso dei due diversi strumenti di calcolo.
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