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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01202015-120820


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MICALIZZI, SARAH
URN
etd-01202015-120820
Titolo
I trovatori e la corte dei Marchesi di Monferrato: schedario biografico e poetico
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LETTERATURE E FILOLOGIE EUROPEE
Relatori
relatore Prof.ssa Capusso, Maria Grazia
correlatore Dott. Moretti, Frej
Parole chiave
  • Monferrato
  • marchesi
  • trovatori
Data inizio appello
09/02/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi si propone di elaborare uno schedario biografico e poetico relativo alla diffusione della poesia trobadorica nel marchesato di Monferrato tra la fine del XII e quella del XIII secolo.
Si è ritenuto rilevante individuare nella citazione dei componenti della corte di Monferrato all’interno delle liriche provenzali il criterio selettivo principale dei componimenti trobadorici esaminati.
La constatazione della presenza di un cospicuo corpus letterario costituito da 50 componimenti, scritti da 21 trovatori, più una canzone francese scritta da un un troviero, testimonia non solo l’importanza culturale di questa corte ma anche quella politica, in quanto anche grazie ai trovatori essa accrebbe la sua fama, riuscendo a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel contesto storico dell’epoca, soprattutto in relazione alle crociate.
La fortuna della corte, e la sua rilevanza culturale, risulta strettamente legata alla figura del trovatore Raimbaut de Vaqueiras e del mecenate di questi, il marchese Bonifacio I (1192-1207), ma subì un notevole ridimensionamento negli anni immediatamente successivi alla morte di quest’ultimo, con Guglielmo VI, Bonifacio II e Guglielmo VII.
I componimenti dei trovatori, in qualche modo collegati alla corte del Monferrato, testimoniano una tripartizione cronologica: la prima ripartizione (1177-1205) è caratterizzata da un contesto particolarmente favorevole alla produzione culturale, dal forte impegno come mecenate di Bonifacio I e dalla convinta celebrazione della casata aleramica da parte dei trovatori; la seconda (1208-1245) è contrassegnata dall’emergenti problematiche di natura economica, che si riflettono in un certo declino culturale e letterario (sia per l’ampiezza della produzione, sia per quanto riguarda il favore riscontrato dalla corte nelle opere dei trovatori); nella terza(1280) è possibile rintracciare una lieve ripresa del prestigio della corte, anche se non furono più raggiunti i fasti del primo periodo.

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