Tesi etd-01192024-170252 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CIAMPI, CAROLINA
URN
etd-01192024-170252
Titolo
Donne e tessuti, un intreccio cucito nella cultura algerina di Leïla Sebbar: traduzione e analisi di «De l’autre côté de la mer, c’est loin».
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Sommovigo, Barbara
controrelatore Prof. Attruia, Francesco
controrelatore Prof. Attruia, Francesco
Parole chiave
- algeria
- c’est loin
- de l’autre côté de la mer
- donne
- Leïla Sebbar
- raccolta di racconti
- sartoria
- sorellanza
- tessuti
- traduzione
Data inizio appello
09/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/02/2094
Riassunto
Questa tesi è un’analisi e traduzione della raccolta di racconti «De l’autre côté de la mer, c’est loin» di Leïla Sebbar pubblicato dalla casa editrice Éditions Chèvre-feuille étoilée nel 2021. Il testo è una raccolta di dieci racconti scritti tra febbraio 1998 e settembre 2021.
Leïla Sebbar vive in Algeria fino all’età di diciassette anni per poi trasferirsi in Francia dove continua gli studi superiori in lettere. L’autrice appartiene alla generazione di scrittori che si concentrano su personaggi spesso abbandonati in un mondo in cui le loro identità sono emarginate o ridotte all’invisibilità.
La raccolta tradotta è un luogo di incontro di uomini e donne di qualsiasi condizione e di lingue. Le donne tengono in piedi l'intera opera e le loro storie si legano e intrecciano come la trama dei tessuti. L’obiettivo dell’autrice è quello di dare spazio alle donne. Ciò non significa che gli uomini siano assenti, anzi, hanno ruoli disparati, volti sempre a mettere in risalto le donne. L'elemento sartoriale e la specificazione dei tessuti e delle vesti delle protagoniste sono molto presenti nella raccolta e trasmettono un sentimento di intimità nel lettore, il quale si trova di fronte alla descrizione sia di tessuti e abiti tradizionali sia di tradizioni in cui i tessuti sono un elemento cruciale.
L’obiettivo del processo di traduzione è quello di mantenersi culturalmente fedeli al testo fonte, senza trascurare la fedeltà letterale. Nonostante l’autrice lamenti un sentimento di lontananza dal suo paese di origine, l’Algeria è molto presente nel testo ed è opportuno mantenere vivida questa presenza anche nel testo di arrivo.
Leïla Sebbar vive in Algeria fino all’età di diciassette anni per poi trasferirsi in Francia dove continua gli studi superiori in lettere. L’autrice appartiene alla generazione di scrittori che si concentrano su personaggi spesso abbandonati in un mondo in cui le loro identità sono emarginate o ridotte all’invisibilità.
La raccolta tradotta è un luogo di incontro di uomini e donne di qualsiasi condizione e di lingue. Le donne tengono in piedi l'intera opera e le loro storie si legano e intrecciano come la trama dei tessuti. L’obiettivo dell’autrice è quello di dare spazio alle donne. Ciò non significa che gli uomini siano assenti, anzi, hanno ruoli disparati, volti sempre a mettere in risalto le donne. L'elemento sartoriale e la specificazione dei tessuti e delle vesti delle protagoniste sono molto presenti nella raccolta e trasmettono un sentimento di intimità nel lettore, il quale si trova di fronte alla descrizione sia di tessuti e abiti tradizionali sia di tradizioni in cui i tessuti sono un elemento cruciale.
L’obiettivo del processo di traduzione è quello di mantenersi culturalmente fedeli al testo fonte, senza trascurare la fedeltà letterale. Nonostante l’autrice lamenti un sentimento di lontananza dal suo paese di origine, l’Algeria è molto presente nel testo ed è opportuno mantenere vivida questa presenza anche nel testo di arrivo.
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