Tesi etd-01192022-161817 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BATTISTELLI, MATILDE
URN
etd-01192022-161817
Titolo
I BIAS COGNITIVI NELLE SCIENZE FORENSI: RICADUTE SULLE INDAGINI, ERRORI GIUDIZIARI E POSSIBILI STRATEGIE PER PREVENIRE LA MALAGIUSTIZIA
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Mini, Alessio
Parole chiave
- bias
- contaminazione cognitiva
- errori di giudizio
- giudice
- investigazione
- obiettività
- processo decisionale
- scienze forensi
Data inizio appello
24/02/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo di questo lavoro è illustrare le euristiche e i biases che possono coinvolgere i diversi attori del processo penale (investigatori, esperti delle scienze forensi e giudici) durante la propria attività.
Dall’analisi della letteratura emerge come, ad esempio, il pregiudizio di conferma o le euristiche della disponibilità, della rappresentatività e dell’ancoraggio sono in grado di influenzare tutti i soggetti coinvolti in un’indagine, portando ad una ristretta considerazione delle ipotesi e all’omissione di aspetti invece rilevanti ai fini di un’obiettiva valutazione del caso. Questo, a sua volta, può avere come conseguenza più grave la condanna ingiusta di persone innocenti.
Per aiutare il lettore a comprendere l’entità della ricaduta che queste distorsioni cognitive possono avere in ambito forense e giuridico, ho approfondito alcuni casi emblematici di criminali inglesi e statunitensi.
Una volta descritti i bias cognitivi che più frequentemente possono indurre all’errore, ho analizzato alcune possibili metodologie (definite tecniche di debiasing) utili per mitigare il rischio di incorrere in pregiudizi durante il processo decisionale.
Infine, sulla base delle evidenze raccolte dalla letteratura scientifica, riporto alcune raccomandazioni per gli esperti del settore, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza della presenza dei bias cognitivi, oltre al costante monitoraggio e aggiornamento dei metodi applicati, al fine di elaborare dei giudizi il più possibile oggettivi.
Dall’analisi della letteratura emerge come, ad esempio, il pregiudizio di conferma o le euristiche della disponibilità, della rappresentatività e dell’ancoraggio sono in grado di influenzare tutti i soggetti coinvolti in un’indagine, portando ad una ristretta considerazione delle ipotesi e all’omissione di aspetti invece rilevanti ai fini di un’obiettiva valutazione del caso. Questo, a sua volta, può avere come conseguenza più grave la condanna ingiusta di persone innocenti.
Per aiutare il lettore a comprendere l’entità della ricaduta che queste distorsioni cognitive possono avere in ambito forense e giuridico, ho approfondito alcuni casi emblematici di criminali inglesi e statunitensi.
Una volta descritti i bias cognitivi che più frequentemente possono indurre all’errore, ho analizzato alcune possibili metodologie (definite tecniche di debiasing) utili per mitigare il rischio di incorrere in pregiudizi durante il processo decisionale.
Infine, sulla base delle evidenze raccolte dalla letteratura scientifica, riporto alcune raccomandazioni per gli esperti del settore, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza della presenza dei bias cognitivi, oltre al costante monitoraggio e aggiornamento dei metodi applicati, al fine di elaborare dei giudizi il più possibile oggettivi.
File
Nome file | Dimensione |
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TESIBATTISTELLI.pdf | 2.47 Mb |
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