SANTUARIO DELL'ACROPOLI DI VOLTERRA: LA CERAMICA ACROMA DEL RECINTO III.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Bonamici, Marisa correlatore Dott.ssa Rosselli, Lisa
Parole chiave
ceramica acroma
ceramica comune etrusca
Santuario dell'acropoli di Volterra.
Volterra
Data inizio appello
10/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nell’ambito degli scavi del Santuario etrusco sull’acropoli di Volterra, svolti con cadenza annuale ininterrottamente dall’Università di Pisa sotto la direzione scientifica della prof.ssa M. Bonamici sin dal 1987, mi è stato affidato lo studio del campione corrispondente alla classe nota come “ceramica acroma depurata” proveniente esclusivamente dal recinto III (saggio T3, T3W e T4) e dal suo successivo ampliamento (Saggio JK), frutto delle campagne di scavo svolte negli anni 1996, 1997, 1998 e 2004. All’interesse rappresentato dall’ampliamento del corpus di questa classe di uso comune finora non sufficientemente studiata e pubblicata, si aggiunge la peculiarità del contesto di provenienza. Il recinto III è parte integrante del complesso di recinti antistanti ai templi monumentali noti come A e B. Grazie agli scavi stratigrafici e agli ultimi studi che precedono questo lavoro, alle analisi paleobotanici e archeozoologici dei resti ivi rinvenuti, si è potuto identificare in questo insieme di strutture, la sede di culti ctonii degli etruschi che frequentavano l’acropoli di Volterra, la cui centralità come riferimento per la comunità di un ampio ambito territoriale è stata più volte avvalorata. Si è elaborata una classificazione tipologica seguendo criteri morfologici e funzionali. Le forme sono state messe a confronto con materiali analoghi provenienti dall’acropoli e da diversi siti, in particolare, dall’Italia centro-settentrionale. Per la datazione si è tenuto conto sia di questi confronti, sia dalla stratigrafia del sito. Con questi dati ho diviso il materiale in quattro periodi correlati con la vita del santuario.La tesi è corredata da tavole 1:5.