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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01192010-195703


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SAVELLI, SARA
URN
etd-01192010-195703
Titolo
Nuovi biomarcatori cardiovascolari: il ruolo dello Heart-type Fatty Acid Binding Protein
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI
Relatori
relatore Dott.ssa Giannessi, Daniela
correlatore Prof. Cercignani, Giovanni
correlatore Dott.ssa Del Ry, Silvia
Parole chiave
  • H-FABP
  • biomarcatori cardiovascolari
  • scompenso
  • diagnosi precoce
  • danno miocardico
Data inizio appello
09/02/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/02/2050
Riassunto
Introduzione: Le malattie cardiovascolari, in particolare lo scompenso cardiaco (SC), sono una delle cause principali di mortalità nei paesi industrializzati. I biomarcatori cardiovascolari costituiscono uno degli strumenti che permettono di meglio comprenderne i meccanismi molecolari, di identificare i soggetti più vulnerabili e di indirizzare nuove terapie. In questo contesto, grande attenzione è attualmente rivolta alla valutazione del danno al cardiomiocita e al processo infiammatorio.
Scopo: Questo lavoro di tesi è rivolto principalmente a valutare il ruolo dello Heart-type Fatty Acid Binding Protein (H-FABP), un indice precoce di danno miocardico, in parallelo con altri marker di danno miocitario e di flogosi, fra cui la Pentraxina (PTX)-3, un indice precoce di infiammazione.
Materiali e Metodi: E’ stato effettuato uno studio ex vivo in un modello animale (minipig) di SC indotto da pacing, e uno studio in vivo in pazienti con SC di varia severità ed eziologia. Sono stati determinati i trascritti di mRNA da ventricolo sinistro (VS, n=17, 6 controlli), tramite RT-PCR, usando GAPDH come gene housekeeping. E’ stata valutata l’espressione di Interleuchina(IL)-6, Tumor necrosis Factor (TNF)-, e PTX-3. Nel corso di questa tesi è stato sequenziato nel minipig lo mRNA codificante per la PTX3, usando primer specifici per l’uomo, perché mancante nella GenBank (GenBank GQ 412351; 1-336 pb). Per lo studio in vivo, in pazienti con SC (n=72) e soggetti sani di controllo (n=40) sono state misurate le concentrazioni circolanti di H-FABP, di Troponina (Tn) I, Tn I Ultrasensibile, di Albumina Modificata dall’Ischemia (IMA) e di altri parametri convenzionali. In un sottogruppo di pazienti (n=12) con SC grave, sottoposti ad impianto con dispositivi di assistenza ventricolare (LVAD), è stato valutato il time-course di H-FABP dopo impianto.
Risultati: Trascritti mRNA di H-FABP sono presenti nel VS sia di controllo che dopo pacing. Tutti gli indici di flogosi sono aumentati dopo pacing (PTX-3; p=0,049; IL-6: p=0,01 e TNF- p=0,035 vs controlli). H-FABP è aumentato significativamente in pazienti con SC rispetto ai controlli (3,47±0,4 vs 1,9±0,19 ng/ml; media±sem; p=0,002) e correla positivamente con Tn I (r=0,44; p=0,0006), Tn I Ultrasensibile (r=0,49; p=<0,0001), mioglobina (r=0,7; p=<0,0001), LDH (r=0,4;p=0,0029), AST (r=0,41; p=0,0018). I valori di IMA sono aumentati nello SC (OD: 0.451 vs 0.194, p<0.0001 vs controlli). Nei pazienti con LVAD, H-FABP aumenta a 4 ore (82,4±16,6 vs 3,57±0,48 ng/ml, p<0,001 vs tempo zero) per tornare ai livelli basali a 4 settimane dall’impianto.
Conclusioni: Questo lavoro di tesi riporta dati originali sull’espressione di H-FABP e PTX-3 nel tessuto cardiaco in condizioni normali e durante SC. La determinazione della sequenza della PTX-3 nel minipig, effettuata per la prima volta durante questa tesi, costituisce un importante strumento per studiare il coinvolgimento di questo effettore nella patologia cardiovascolare. Le correlazioni ottenute a livello periferico fra H-FABP e altri biomarcatori di danno miocitario, insieme ai risultati ottenuti nei soggetti con LVAD, confermano la rilevanza del ruolo di questo marcatore nello SC.
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