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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01182023-230026


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZAMPONI, ERIKA
URN
etd-01182023-230026
Titolo
Fanghi conciari pirolizzati (KEU): rilascio di Cr(VI) e implicazioni ambientali
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE AMBIENTALI
Relatori
relatore Prof. Petrini, Riccardo
correlatore Dott. Franceschini, Fabrizio
controrelatore Prof.ssa Re, Viviana
Parole chiave
  • chromium
  • cromo
  • fanghi conciari
  • inquinamento; pyrolysis
  • KEU
  • KEU
  • pirolisi
  • pollution
  • tannery sludge
Data inizio appello
10/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/02/2093
Riassunto
L'uso predominante di cromo nell'industria può causare impatti ambientali che hanno un effetto sulla salute umana. Infatti, i composti del Cr(VI) sono efficaci agenti ossidanti altamente corrosivi e la loro tossicità e cancerogenicità è ampiamente dimostrata, mentre il Cr(III) è un microelemento essenziale.
I fanghi di conceria rappresentano i principali rifiuti solidi dell'industria del cuoio, caratterizzati dall'abbondanza di sostanze organiche e da una notevole quantità di cromo. Devono essere gestiti con attenzione e il loro trattamento e riutilizzo è una delle principali sfide nei piani d'azione per un'economia circolare sostenibile. Il trattamento pirolitico dei fanghi di conceria rappresenta una tecnologia efficace in grado di ridurre volumetricamente i fanghi originari e immobilizzare il cromo convertito in forma trivalente in un solido; tuttavia, ad oggi non sono mai state effettuate indagini sulla struttura di questo materiale e sulla sua stabilità a lungo termine.
Il presente studio si concentra sul granulato sinterizzato denominato KEU (Kraftanlagen Energie und Umwelttechnick) ottenuto da un processo di essiccamento e di pirosinterizzazione dei fanghi di conceria nel distretto industriale di Santa Croce sull’Arno (Regione Toscana, Italia), uno dei maggiori comprensori europei che comprende più di 250 concerie. Una serie di esprimenti di invecchiamento accelerato ha rilevato che il KEU può generare Cr(VI) in presenza di ossigeno a temperatura ambiente e umidità elevata. Il Cr(VI) prodotto risulta facilmente lisciviabile dalla fase acquosa. L’identificazione delle principali fasi in cui si trova il cromo ha mostrato una prevalenza di spinello della serie Cr-Fe, stabile; tuttavia, è stata osservata la presenza di idrossidi di cromo (in particolare α-CrOOH, grimaldiite). Dati di letteratura mostrano che il Cr(III) che caratterizza la grimaldiite può essere ossidato in condizioni alcaline, quali quelle che caratterizzano il KEU. Indagini aggiuntive hanno permesso di ipotizzare che la grimaldiite si formi durante le fasi finali di lavorazione per la produzione di KEU, quando il prodotto ad alta temperatura è raffreddato irrorando con acqua.
La formazione e rilascio di Cr(VI) da parte del KEU permette di comprendere gli effetti che si possono avere dall’utilizzo del materiale denominato riciclato 0-30 derivante dal KEU. L'utilizzo di questo riciclato come sottofondi, riempimenti e recuperi ambientali ha infatti determinato la contaminazione da Cr(VI) nelle acque sotterranee in vari siti. In questo lavoro sono stati analizzati gli effetti sia dell’esposizione del riciclato in ambiente, come potenziale sorgente di Cr(VI), sia il destino di questo contaminante in alcuni ecosistemi.
Infine, in via preliminare, è stata valutata la capacità della canapa (Cannabis sativa) di ridurre il cromo esavalente presente nei lisciviati, con l’ottica di un suo possibile utilizzo nella decontaminazione delle acque.
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