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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01182011-124636


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
NICOLETTA, ADAMO
Indirizzo email
adamo.nicoletta@gmail.com
URN
etd-01182011-124636
Titolo
Studio geochimico e isotopico di sedimenti olocenici del Lago di Ledro
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Zanchetta, Giovanni
controrelatore Dott. Guidi, Massimo
Parole chiave
  • carbonio
  • isotopi
  • materia organica
  • olocene
  • ossigeno
  • sedimenti lacustri
Data inizio appello
11/02/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro svolto nella presente tesi ha come scopo lo studio geochimico ed isotopico di due successioni sedimentarie oloceniche provenienti dal Lago di Ledro (Trentino), nell'ambito di una collaborazione scientifica esistente tra il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa ed il CNRS di Besancon (Alta Savoia).
L'analisi e l'interpretazione dei risultati ottenuti si propone di ricostruire i cambiamenti paleoclimatici e paleoambientali avvenuti durante la storia recente del Lago di Ledro.
Il campionamento delle due carote (L1 e LL081) è stato effettuato ad opera del Prof. Michel Magny (CNRS) e della sua equipe nell'aprile del 2005. Su una delle due carote (L1, sito Ledro II) sono già state svolte indagini sedimentologiche, analisi dei contenuti di pollini e datazione radiometriche da parte del Prof. Magny e del suo gruppo di lavoro. Questi dati sono stati utilizzati nel presente elaborato, i risultati del quale, andranno ad integrare le indagini scientifiche già svolte.
Le analisi geochimiche e isotopiche, condotte sulle calciti autigene della carota L1 e sulla materia organica della carota LL081, sono state svolte presso l'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR di Pisa.
Le variazioni delle composizioni isotopiche relative alle calciti autigene hanno permesso di interpretare i dati concernenti l'ossigeno come dovuti a variazioni, legate ad eventi climatici, del regime idrologico nel bacino di drenaggio del lago, mentre per il carbonio sono stati chiamati in causa cambiamenti di tipo ambientale, di interazione acqua-roccia-suoli e di impatto antropico. Dal confronto tra le serie di dati isotopiche, è così stato possibile ricostruire una serie di cambiamenti paleoclimatici e paleoambientali avvenuti negli ultimi ca. 5300 anni B.P. (Before Present), ovvero dalla fine dell'Olocene medio alla fine dell'Olocene superiore, all'interno del bacino idrografico del Lago di Ledro e, in particolare, durante quattro intervalli temporali: da 5350 anni B.P. a 4500 anni B.P, caratterizzato da condizioni di clima temperato fresco; da 4500 anni B.P. a 3700 anni B.P, caratterizzato da condizioni di clima freddo e secco; da 3700 anni B.P. a 2400 anni B.P, caratterizzato da condizioni di clima più mite e umido; infine, da 2400 anni B.P. a 850 anni B.P., caratterizzato da condizioni climatiche mediamente più secche.
Le variazioni dei contenuti in carbonio (organico e inorganico), in azoto totale e della composizione isotopica del carbonio della materia organica sono risultate funzionali all'interpretazione e alla ricostruzione di variazioni paleoclimatiche e paleoambientali che però, non avendo a disposizione le età radiometriche dei sedimenti della carota LL081, non è stato possibile correlare questa carota con il sondaggio L1. La ricostruzione è stata, perciò, basata sulle sole profondità relative ai diversi campioni di sedimento analizzati. Da confronti effettuati principalmente sugli andamenti di contenuto totale in carbonio organico, contenuto totale in carbonio inorganico e composizione isotopica del carbonio organico è stato possibile ricostruire un andamento delle variazioni paleoambientali e paleoclimatiche con la profondità.
Sono state evidenziate quattro zone (a profondità minori di 700 cm, comprese tra 700 cm e 400 cm, comprese tra 400 cm e 250 cm, maggiori di 250 cm) caratterizzate da cambiamenti nell'andamento dei valori e che hanno evidenziato un'alternanza tra condizioni climatiche da fresche e umide verso calde e secche nella prima zona, a temperate e umide nella seconda zona, a calde e secche nella terza zona, per poi passare ad oscillazioni molto marcate tra fasi umide e fasi secche nella quarta e ultima zona.