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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01172023-111802


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COCCIA, LAURA
URN
etd-01172023-111802
Titolo
Verso la mente estesa: genesi, novità, limiti. "Where does the mind stop and the rest of the world begin?"
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Manca, Danilo
relatore Paternoster, Alfredo
Parole chiave
  • cognitive science
  • scienza cognitiva
  • internalism
  • internismo
  • externalism
  • esternismo
  • extended mind
  • mente estesa
Data inizio appello
02/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/02/2026
Riassunto
Dove finisce la mente e comincia il resto del mondo? È questa la domanda che apre l'articolo del 1998 "The Extended Mind" di Andy Clark e David Chalmers, nel quale il modello della mente estesa, argomento centrale della tesi, trova la sua prima formulazione compiuta. Gli autori, nel dirompente testo in questione, si fanno promotori di una vera e propria messa in discussione dei confini della mente tradizionalmente accettati, evidenziando la possibilità di un'estensione letterale di alcuni processi cognitivi e mentali oltre i limiti della testa, e avanzando dunque una peculiare forma di quello che può definirsi esternismo. All'interno del lavoro, si è tentato innanzitutto di mettere in luce il modo in cui viene a delinearsi la suddetta concezione tradizionale dalla quale i due filosofi intendono prendere le distanze, ricorrendo a tal proposito all'interpretazione fornita da Gilbert Ryle nell'influente opera "The Concept of Mind". Al filosofo britannico si deve infatti l'individuazione di una "dottrina ufficiale" in merito alla natura della mente, risalente a Descartes ma rimasta radicata nel corso dei secoli, caratterizzata in particolare dall'adozione della tesi nota come internismo, in accordo con la quale la mente sarebbe totalmente interna e confinata nella testa. Sottolineando quindi la persistenza di un'ottica internista nel pur sempre innovativo quadro delineato dalla scienza cognitiva classica, si è individuato in quest'ultima il principale bersaglio polemico del recente modello della mente estesa. Insieme al carattere di rottura manifestato dal modello in questione, se ne sono tuttavia evidenziati alcuni elementi di continuità rispetto al passato: ipotizzando innanzitutto di poter rintracciare nello stesso Ryle un possibile antesignano della teoria della mente estesa, quindi sottolineando la persistenza, all'interno di quest'ultima, degli altri principi distintivi della prospettiva cognitivista, seppure opportunamente emendati in accordo con l'innovativa visione esternista. A seguito di un'accurata caratterizzazione del modello della mente estesa, si è tentato quindi, in conclusione, di fornirne una valutazione critica, evidenziando alcuni limiti concernenti la sua iniziale e impegnativa formulazione ontologica, e suggerendone invece una proficua rilettura epistemologica.
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