logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01172022-210337


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUARAGNA, TERESA
URN
etd-01172022-210337
Titolo
Profili attuali del fenomeno della corruzione al tempo della pandemia
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof. Vannucci, Alberto
Parole chiave
  • Corruzione
Data inizio appello
21/02/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
In questo biennio di emergenza sanitaria che ha determinato una grave crisi sanitaria e socio-economica a livello mondiale, Papa Francesco, in un tweet, in occasione della Giornata Internazionale della lotta alla corruzione del 9 dicembre 2021, rivolge un duro appello a tutta la comunità e “tuona” contro la corruzione: “In questo periodo di ripresa non sarà la foga di recuperare quanto perduto a garantire un sviluppo solido e duraturo, ma l’impegno a promuovere il risanamento della società, in particolare attraverso una decisa lotta alla corruzione”.
A risvegliare l’attenzione sul problema, non è solo Papa Francesco, ma le vicende di malaffare che hanno interessato la sanità italiana durante la pandemia da covid-19, hanno dimostrato che il problema della corruzione, che affligge l’Italia da tempo, non è stato mai risolto, nonostante l’impegno delle Istituzioni per combatterlo e arginarlo.
Può essere definita, usando una metafora medica, un “virus” pericoloso, che muta velocemente, che contagia e disgrega il nostro tessuto sociale, economico, politico, istituzionale, corrode i “sani principi etici” che sono alla base della democrazia.
Dopo lo tsunami di Mani Pulite, nonostante l’inasprimento delle sanzioni penali e l’approvazione della Legge 190/2012, c.d. legge Severino, altri gravi scandali hanno scosso l’opinione pubblica. La vicenda del Mose a Venezia, Expo a Milano, la vicenda dei rifiuti di Roma Capitale, Sorella Sanità in Sicilia, hanno messo in evidenza che la corruzione continua ad esistere, proliferare e infiltrarsi, in maniera sempre più capillare e profonda in tutti i settori, una “pratica abituale” che si riproduce all’infinito, che acuisce le disuguaglianze e la povertà nel paese, lasciando nello sgomento l’intera collettività, ed è diventata un vero e proprio “sistema illegale” parallelo a quello dello Stato, sempre più impunita e tollerata.
Questo dimostra che non c’è solo un problema di applicazione delle leggi vigenti, ma che questo “male” si annida nell’animo umano, nessuno è immune, è presente nei nostri gesti quotidiani, indebolisce i valori umani, si estende a tutto il sistema nel suo complesso, arreca gravi danni alla comunità in termini sociali e economici, con la sottrazione di ingenti risorse pubbliche a detrimento della collettività, una “tassa occulta” che pagano i cittadini onesti.
Un problema che riemerge in tutta la sua attualità e drammaticità durante la crisi pandemica, poiché il prezzo è pagato in termini di vite umane.
Non c’è una definizione giuridica “universale” del fenomeno della corruzione, ma per comprendere i complessi meccanismi che la governano e su cui si regge, diventa necessario fare un’analisi del fenomeno nei suoi aspetti generali per poi affrontarlo nelle sue dinamiche più profonde, per definirne i contorni in tutti i suoi poliedrici aspetti.
L’analisi, dunque, non si limita all’esposizione delle forme della corruzione, si cercherà di comprendere come la corruzione pulviscolare amministrativa diventa organizzata e sistemica, come cresce, si nutre, evolve dinamicamente, adattandosi alle nuove mutate condizioni ambientali, specializzandosi in nuove competenze di “illegalità”.
Un’analisi finalizzata a capire i complessi meccanismi che la regolano, i delicati “equilibri”, esterni e interni, che ne permettono la sopravvivenza, gli intrecci con il mondo degli appalti pubblici e quelli della sanità, settore particolarmente vulnerabile, poiché offre maggior occasioni di corruzione, data l’immissione di ingenti somme di denaro pubblico nel circuito economico, a livello globale, per alleviare la crisi pandemica ed economica che ne è derivata, fonte di lucrosi profitti e “rendite” illecite su cui la criminalità organizzata concentra i suoi interessi.
Il legislatore italiano, di fronte all’inarrestabile e dilagante crescita della corruzione, ha dato una risposta forte, con l’adozione, “top-down”, di un modello repressivo e sanzionatorio dal punto di vista penalistico, al quale, ha successivamente affiancato un modello di prevenzione della corruzione e dell’illegittimità nella pubblica amministrazione, introdotto dalla legge Severino, improntata su una logica di pianificazione, trasparenza e prevenzione.
Alla luce dei nuovi scandali corruttivi, a distanza di quasi dieci anni dalla legge 190/2012, caposaldo della lotta contro la corruzione, si comprende che non bastano solo le leggi a contrastarla efficacemente.
Considerando il fatto che la corruzione è una pratica occulta, sommersa, capillare, sistemica, unita a una pesante immoralità del comportamento degli attori, la risposta deve essere anch’essa sistemica.
“Né la Costituzione più saggia, né le leggi più saggie possono garantire la libertà di un popolo i cui costumi sono universalmente corrotti”, partendo da quest’affermazione del filosofo Samuel Adams vissuto nel 1700, la miglior “cura” contro l’illegalità e la corruzione sistemica è quella, da un lato, di cercare di recuperare la legalità, implementare l’efficacia degli strumenti repressivi, di prevenzione e di controllo istituzionali per innescare, indirettamente, una ricaduta positiva a soluzione dei problemi economici e sociali che ne derivano, dall’altro lato, ricostruire, “bottom-up”, i valori etici, morali, civili e politici, scuotere e risanare le “coscienze”, intervenire sulla dimensione morale e culturale del problema, per tentare di rompere gli “equilibri” interni su cui si reggono i meccanismi della corruzione sistemica, sperando in un effetto “valanga”.
Puntare sulla promozione e sulla diffusione della cultura dell’anticorruzione, della trasparenza e dell’integrità.
File