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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01162022-165643


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
NIEDDU, FRANCESCA
URN
etd-01162022-165643
Titolo
PROFILI PENALI DELLA PROPAGANDA DELL'ODIO. Un approccio multidisciplinare
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Vallini, Antonio
Parole chiave
  • crimini d'odio
  • dignità umana
  • freedom of speech
  • hate crimes
  • hate speech
  • human dignity
  • libertà di manifestazione del pensiero
  • propaganda razzista
Data inizio appello
01/02/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/02/2062
Riassunto
La libertà di espressione rappresenta, da qualche decennio, un nuovo terreno di scontro giuridico-politico, un campo di battaglia dove la propaganda razzista entra a gamba tesa, mandando su di giri i più accaniti scommettitori. L’esito non è certo scontato, vista la necessità di fare i conti con il bene giuridico, altrettanto meritevole di tutela,  “dignità umana”. Nel presente lavoro di tesi, il tentativo è quello di riflettere circa l'opportunità di incriminare la “propaganda dell’Odio”. Di fatti, citando Allport, “un modo per cercare di cambiare le attitudini è quello di cambiare le leggi che governano i comportamenti […].Possiamo essere pienamente sicuri che le leggi discriminatorie aumentino il pregiudizio, perché dunque non dovrebbero le legislazioni di segno opposto ridur[lo]?”. La domanda cui tenteremo di fornire una risposta (quanto convincente, sarà il lettore a stabilirlo) è la seguente: come può, uno strumento del quale noi stessi, in questo esatto momento, ci stiamo servendo, la parola, divenire tanto potente da trasformarsi in un’arma così pericolosa  da condizionare la mentalità di un intero popolo e orientarne le condotte? Ma soprattutto, è possibile che questo accada? In effetti sì, la storia ce lo insegna. Dunque, nell’ottica di un approccio multidisciplinare, indossare gli occhiali dello storico prima e del criminologo poi, sarà certamente funzionale alla necessità di analizzare e comprendere (per quanto sia possibile) il fenomeno razzista a trecentosessanta gradi. D’altronde, per citare Tucidide, bisogna conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro. Ed è proprio a detti fini che nel primo capitolo sarà possibile rinvenire un’attenta analisi di alcune vicende giudiziarie, quali il “caso Streicher" (giudicato dal Tribunale Militare Internazionale di Norimberga) e il c.d. Medial Trial (deciso dal Tribunale penale internazionale per il Ruanda). Il secondo capitolo, invece, (seguendo la linea temporale scelta da Robert Zemeckis per Christmas Carol) guarderà esclusivamente all’attualità: dopo aver definito i c.d. Hate crimes che, rispetto al discorso dell'Odio, si inseriscono in un peculiare rapporto causa-effetto, approfondirà, definendolo e analizzandolo, l’Hate speech, nella sfaccettatura che più ci interessa: la propaganda razzista. Il terzo, così come l’ultimo paragrafo del secondo, studierà con maggiore attenzione l’ordinamento nostrano, con tanto di presa in considerazione dei problemi di costituzionalità che hanno impegnato la Corte di "Piazza del Quirinale" negli ultimi settant’anni. Tra le altre cose, spesso, la Corte Costituzionale è stata accusata di aver mantenuto un certo "self restraint” nel colpire i vari reati ritenuti lesivi della libertà di manifestazione del pensiero ed è interessate come tali osservazioni comportino talune implicazioni riguardanti il legame tra il diritto penale e la criminologia: comprendere in che modo le sentenze della Corte siano riuscite ad inserirsi in un rapporto tanto complesso sarà dunque oggetto di riflessione. Infine, il quarto e ultimo capitolo- in un’ottica di diritto internazionale e comparato e non prima di aver ragionato sulla “natura” di coloro che commettono reati di matrice odiosa- accompagnerà il lettore in un celere viaggio fuori dai confini del nostro paese, nel tentativo (che si rivelerà fallimentare, almeno per il momento) di scovare l’ordinamento “migliore” nella lotta contro la propaganda dell’Odio.
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