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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01162020-232552


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
COCCIOLO, SABATINO
URN
etd-01162020-232552
Titolo
Il ruolo del Parlamento italiano nei procedimenti di designazione a cariche pubbliche: profili evolutivi e prospettive di riforma .
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Conti, Gian Luca
Parole chiave
  • nomine
Data inizio appello
03/02/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/02/2090
Riassunto
L'elaborato tratta della potere del Parlamento italiano nell'ambito del controllo di designazione delle cariche pubbliche: una funzione non legislativa diretta al controllo delle nomine di competenza del governo, previo parere delle commissioni competenti, ed inerente i vertici (presidenti e vicepresidenti)degli enti pubblici (anche economici). Qualora le Commissioni di Camera e Senato facciano trascorrere più di venti giorni dalla richiesta senza aver provveduto, il Governo può procedere alla nomina come se il parere fosse stato acquisito. Il Governo nell'avanzare la richiesta di parere deve, a sua volta, esporre la «procedura seguita per addivenire all'indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano, secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti... in relazione ai fini e agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico».in tale contesto particolare rilievo hanno le autorità amministrative indipendenti distinte in autorità con poteri di garanzia di interessi afferenti all'ordinamento in generale e di immediata attuazione dei precetti costituzionali, in quanto titolari di competenze esclusive; autorità il cui scopo precipuo è quello di regolamentare il settore economico, essendo la loro attività coordinata con l'operato del Governo e infine autorità dotate di competenze tecnico amministrative.Alla prima categoria appartengono la Consob, la Banca d'Italia, nell'ambito di alcune delle funzioni ad esse attribuite, e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato.La seconda categoria comprende l'Isvap, e le Autorità sui servizi di pubblica utilità, elettricità, gas e telecomunicazioni, nei cui confronti il Governo esercita funzioni di indirizzo di politica generale e di settore, oltre a rivestire un ruolo effettivo nella nomina degli organi di vertice. Nell'ambito della terza categoria si annoverano l'Autorità per l'informatica della pubblica amministrazione (A.i.p.a., oggi Centro per l'informatica della pubblica amministrazione) e l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (A.p.a.t.), con funzioni di coordinamento e di controllo tecnico in certi settori di intervento. Su di esse il Governo esercita funzioni di indirizzo e vigilanza.L' art. 6 della legge 15 luglio 2002, n. 145 attribuisce al governo ed ai ministri, dopo ogni elezione del Parlamento, il potere di confermare, modificare o revocare le nomine degli organi di vertice degli enti pubblici, società, agenzie od altri organismi, che l'esecutivo precedente abbia conferito durante l'ultimo periodo della legislatura.S'introduce così un elemento di precarietà nel rapporto d'ufficio degli alti funzionari preposti ai vertici di organismi strumentali dello Stato, quando la nomina avvenga in prossimità della scadenza naturale o dello scioglimento anticipato delle Camere.La legge si prefigge di neutralizzare eventuali manovre politicamente scorrette sui vertici dell'amministrazione statale - o, semplicemente, di tenere indenne il governo entrante dalla responsabilità di incarichi che non possono più rispondere ad alcun programma. Perciò viene rimessa al nuovo esecutivo la decisione sulla conservazione delle nomine che presentano un più alto rischio di parzialità, in quanto disposte in concomitanza di una crisi di governo o della campagna elettorale che precede la scadenza naturale del Parlamento.Il lavoro pertanto evidenzia come siano fondamentali le procedure normativamente previste nell'ambito di specifiche prerogative di funzione, ed il loro particolare scopo, ovvero, quello di garantire sempre un equilibrio, nell'espletamento anche di funzioni specifiche, attraverso il loro controllo, fra i poteri fondamentali e tipici di uno Stato di diritto.
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