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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01162020-121805


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRESCIANI, ALICE
URN
etd-01162020-121805
Titolo
Sorgenti e destino dell'arsenico nell'ecosistema: il caso della contaminazione delle acque sotterranee in un'area della Versilia (Regione Toscana)
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Petrini, Riccardo
correlatore Giannecchini, Roberto
correlatore Franceschini, Fabrizio
Parole chiave
  • contaminazione da arsenico
  • idrossidi di ferro
  • materia organica
  • speciazione arsenico
  • Versilia
Data inizio appello
07/02/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/02/2090
Riassunto
Il presente lavoro di Tesi, frutto di una collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Terra della Università di Pisa ed ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) è nato con lo scopo di indagare le cause delle elevate concentrazioni di arsenico riscontrate in una serie di pozzi ad uso privato nel Comune versiliese di Pietrasanta (LU). Inizialmente è stata effettuata una ricostruzione dell’evoluzione paleogeografica e paleoclimatica della zona, attraverso ricerche di dati da letteratura. In seguito è stato creato un database comprensivo di tutti i dati pregressi riguardanti analisi chimiche effettuate su campioni di acque (superficiali e sotterranee) e sedimenti relativi alle aree minerarie dismesse localizzate a monte del paese di Valdicastello (Pietrasanta, LU) e trasportati avalle dal Torrente Baccatoio, al fine di indagare l’effettivo ruolo del torrente nel trasporto e nella dispersione dell’arsenico.
Sono stati inoltre effettuati nuovi campionamenti: sono stati prelevati nuovi campioni d’acqua del Torrente Baccatoio e di un pozzo strategico nel Comune di Pietrasanta, di proprietà di un privato; sono state inoltre campionate acque interstiziali nel subalveo del Torrente Baccatoio. Con la collaborazione dei tecnici ARPAT sono state raccolte e analizzate le acque di numerosi pozzi situati nel Comune di Pietrasanta e, in piccola parte anche in quello di Camaiore. Durante le fasi di campionamento, mediante l’utilizzo di sonde multiparametriche, sono stati misurati in situ i principali parametri chimico-fisici delle acque (temperatura, pH, conducibilità elettrica, O2 disciolto e saturazione).
Successivamente, presso i Laboratori del DST sono state eseguite, per i campioni raccolti dallo stesso dipartimento, le misure dell’alcalinità tramite titolazione acidimetrica nonché la determinazione di ioni maggiori ed elementi in traccia, rispettivamente mediante cromatografia ionica (IC) ed ICP-MS (Plasma ad accoppiamento induttivo - spettrometria di massa). Grazie ai risultati ottenuti dalle analisi di laboratorio è stato possibile effettuare una caratterizzazione chimico-fisica delle acque campionate. I dati relativi alle analisi effettuate su tutto il dataset sono stati quindi organizzati e rielaborati su QGIS realizzando un progetto comprendente anche le informazioni areali di base del territorio (caratteristiche geologiche, idrogeologiche e topografiche dell’area). In seguito è stata riportata l’ubicazione di ciascun punto di campionamento, correlandola ai risultati ottenuti delle analisi chimiche effettuate sugli stessi ed al modello relativo alla formazione e all’evoluzione della pianura versiliese.
I risultati ottenuti sembrano escludere un ruolo attivo del Torrente Baccatoio nella dispersione dell’arsenico in falda, anche se ulteriori analisi sono necessarie, risulta tuttavia evidente la presenza di concentrazioni di arsenico pericolosamente elevate nelle acque di falda del territorio di Pietrasanta. La zona contaminata risulta attualmente circoscritta e limitata alla porzione più pianeggiante e topograficamente più depressa del territorio, caratterizzata da sedimenti sia di ambiente alluvionale che lacustre/palustre. Tali sedimenti, legati alla Trasgressione Versiliana olocenica, contengono al loro interno vari livelli ricchi di materia organica che, ossidandosi, contribuiscono alla formazione di un ambiente riducente nel sottosuolo, particolarmente idoneo al rilascio dell’elemento dalla matrice solida, in particolare idrossidi di ferro, a quella acquosa. Nel loro insieme i risultati costituiscono una base per la pianificazione di azioni di mitigazione della contaminazione.
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