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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01152024-135755


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
VLASYUK, VIKTORIYA
URN
etd-01152024-135755
Titolo
Imaging quantitativo con Risonanza Magnetica della dose assorbita dopo trattamento di Radioembolizzazione con Olmio-166: esperienza preliminare
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Crocetti, Laura
Parole chiave
  • metastasi epatiche
  • radioembolizzazione transarteriosa
  • radioterapia interna selettiva
  • microsfere di Olmio-166
  • dosimetria
  • fegato
  • dose assorbita dal tumore
  • carcinoma epatocellulare (HCC)
Data inizio appello
13/02/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/02/2094
Riassunto
Contesto: Nonostante i continui progressi ottenuti in ambito oncologico, il trattamento dei pazienti con tumori epatici primitivi e secondari rimane una sfida. L’incidenza dei tumori primitivi del fegato è in aumento e le metastasi epatiche specie quelle da carcinoma del colon-retto (CRC) si sviluppano in circa la metà dei pazienti affetti da CRC. L'approccio chirurgico, come la resezione e il trapianto di fegato, e l’ablazione rappresentano le opzioni terapeutiche curative. Nonostante lo screening delle popolazioni a rischio, alla maggior parte dei pazienti viene diagnosticata una malattia localmente avanzata che non sarà adatta a terapie curative. Inoltre, solo pazienti con l'epatocarcinoma (HCC) che rientra nei criteri di Milano sono potenziali candidati al trapianto. La resezione può essere proposta solo in caso di cirrosi compensata in assenza di ipertensione portale o nel caso di malattia oligometastatica e l’ablazione percutanea è possibile solo per lesioni entro certi limiti di dimensioni.
La Radioembolizzazione transarteriosa (TARE) o radioterapia interna selettiva (SIRT), rappresenta una procedura interventistica mininvasiva che consiste nella somministrazione selettiva trans-catetere delle microsfere radioattive direttamente a livello della lesione tumorale. Fa parte delle terapie locoregionali indicate nel trattamento di tumori epatici primitivi e metastasi chemiorefrattarie nei pazienti non idonei alla resezione chirurgica o al trapianto. A differenza di altri radioisotopi β- emittenti utilizzati a scopo terapeutico, tra cui il più conosciuto è l’Ittrio-90 (90Y), l’Olmio-166 (166Ho), oltre ad emettere una piccola quota di raggi γ, è anche un lantanide: ciò rende la sua distribuzione visualizzabile in vivo sia con la SPECT/CT (Tomografia Computerizzata ad Emissione di Fotone Singolo), sia, grazie alle proprietà paramagnetiche, con la RM (Risonanza Magnetica). L’impiego delle microsfere di 166Ho può offrire pertanto un approccio più personalizzato al paziente in termini di dosimetria, sia durante la fase diagnostica preliminare alla procedura, sia durante la valutazione quantitativa della distribuzione del radiofarmaco post-trattamento, prerequisiti essenziali per raggiungere la sicurezza e l'efficacia ottimali.
Obiettivo della tesi: confrontare la dose assorbita, sia dal tumore che dal fegato sano, calcolata tramite il software (Q-Suite™ 2.1) dedicato per la valutazione quantitativa della distribuzione di microsfere di 166Ho (QuiremSpheres™), utilizzando sequenze
quantitative di RM acquisite prima e dopo la procedura di radioembolizzazione, con la dosimetria standard fornita dalla SPECT/CT.
Materiali e metodi: abbiamo analizzato retrospettivamente i dati dei pazienti trattati con la TARE con 166Ho nella nostra AOUP tra gennaio 2018 e settembre 2022. Nello studio sono stati inclusi solo i pazienti che avevano eseguito la RM sia pre- che post-trattamento. Oltre alle sequenze standard sono state acquisite delle sequenze assiali MERGE (Multiple Echo Recombined Gradient Echo) dedicate per la TARE con 166Ho. La dosimetria post-trattamento è stata valutata mediante SPECT/CT eseguita prima della dimissione dei pazienti. Le immagini RM sono state analizzate per calcolare la dose assorbita dal fegato e dal tumore utilizzando il software Q-suite™ 2.1. Il confronto è stato effettuato utilizzando il test t di Student accoppiato (a due code) e la correlazione di Pearson per confrontare le medie della dose assorbita dal fegato e dal tumore calcolate mediante SPECT/CT e RM.
Risultati: sono stati inclusi undici pazienti (9 maschi e 2 femmine; età media 71 anni) con carcinoma epatocellulare (n=6), colangiocarcinoma intraepatico (ICC, n=2) e lesioni metastatiche (n=3). La dose media assorbita nel fegato calcolata con SPECT e RM utilizzando il software Q-Suite™ è stata rispettivamente di 31,09 Gy e 27,45 Gy, con un buon accordo tra i due metodi (r=0,893, p<0,001); mentre la dose media assorbita nei tumori è stata rispettivamente di 163,72 Gy e 112,72 Gy, inferiore alla RM rispetto alla SPECT (r=0,922, p<0,001), in particolare quando sono state somministrate dosi più elevate.
Conclusioni: Il nostro piccolo campione di pazienti mostra risultati promettenti per l'uso della RM come possibile alternativa alla SPECT/CT nella valutazione della distribuzione delle microsfere di 166Ho e della deposizione della dose nei tessuti; tuttavia, sono necessari studi più ampi per superare i limiti della RM riscontrati nella quantificazione della dose assorbita dal tumore.
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