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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01152023-202139


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOTTARI, GIULIA
URN
etd-01152023-202139
Titolo
Apprendimento linguistico in caso di disturbo dello spettro dell'autismo: aspetti cognitivi e linguistici.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Noccetti, Sabrina
correlatore Prof.ssa Merani, Federica
Parole chiave
  • disturbo dello spettro dell'autismo
  • autismo
  • apprendimento
  • apprendimento linguistico
  • Funzioni Esecutive
  • pragmatica
  • bilinguismo
  • didattica delle lingue
  • metodologie didattiche
Data inizio appello
02/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/02/2063
Riassunto
L’autismo è un disturbo che non si presenta mai allo stesso modo, proprio per questo si parla di disturbo dello spettro dell’autismo; ciononostante, è possibile individuarne le caratteristiche principali, che possono presentarsi in varia misura. In questo lavoro, vengono analizzati i principali aspetti cognitivi e linguistici del disturbo dello spettro dell’autismo in funzione dell’apprendimento linguistico.
L’ASD (Autism Spectrum Disorder) è caratterizzato principalmente da deficit della comunicazione sociale, deficit nelle Funzioni Esecutive, da un’eccessiva aderenza alla routine e da iper- o ipo-reattività agli stimoli sensoriali. Il linguaggio verbale delle persone autistiche, quando presente, può risultare eccessivamente semplice, ecolalico o presentare atipie nella prosodia e nell’intonazione (anche in caso di autismo ad alto funzionamento). Alla base del deficit della comunicazione sociale troviamo una parziale compromissione delle Funzioni Esecutive come il controllo inibitorio, la memoria di lavoro e la Teoria della Mente. Le FE sono essenziali per lo svolgimento delle attività quotidiane e, per quanto concerne il linguaggio, sono predittive di varie misure di consapevolezza fonologica, di alfabetizzazione emergente e del vocabolario. È perciò evidente che la compromissione delle FE in generale ha sicuramente conseguenze sul funzionamento e sull’apprendimento, tuttavia, è possibile allenarle per attenuare le difficoltà. Prendendo in analisi la sfera sociale, nel disturbo possono essere deficitarie anche la motivazione sociale, la cognizione sociale e la pragmatica della comunicazione. Di conseguenza, le persone autistiche avranno difficoltà a decifrare la comunicazione sia verbale sia non-verbale (risultano particolarmente complesse le espressioni in cui si richiedono inferenze). Per favorire il processo di apprendimento della L2 in caso di ASD è necessario tenere in considerazione i punti di forza, come la predisposizione per le informazioni di tipo visuo-spaziale, l’attenzione ai dettagli e le buone capacità di memoria. Bisogna poi lavorare sulle carenze cognitive, che per forza di cose influiscono sull’apprendimento linguistico. Viene inoltre trattato il tema del bilinguismo, che sarebbe auspicabile sostenere anche in caso di autismo poiché potrebbe contrastare parzialmente le difficoltà legate al disturbo grazie ai benefici sul controllo esecutivo (in particolare controllo inibitorio, flessibilità cognitiva e ToM) e sulla qualità della vita. In aggiunta, gli studi sull’interdipendenza linguistica menzionati nel presente elaborato suggeriscono che l’essere competenti in due lingue aiuti a sviluppare il sistema cognitivo, ma che per una corretta acquisizione di competenze nella L2, siano necessarie abilità adeguatamente sviluppate nella L1. È tuttavia possibile attuare strategie nella didattica della L2 che favoriscono il miglioramento delle FE.
Per quanto riguarda i principali metodi e approcci per la didattica della L2 in caso di ASD, possiamo affermare che gli approcci di tipo formale sarebbero da evitare mentre sarebbe da preferire un metodo multimodale; in ogni caso, per essere efficace la didattica dovrebbe mettere al centro i bisogni dello studente, le sue potenzialità e i suoi interessi, cercando di valorizzare i punti di forza tramite attività adatte agli stili di apprendimento dell’alunno. Indipendentemente dalle metodologie didattiche e dagli approcci scelti, l’insegnante della L2 dovrebbe ricercare la massima individualizzazione delle attività e trovare un punto di contatto tra la programmazione curriculare della classe e quella individualizzata degli studenti con ASD.
La cooperazione tra pari aiuta enormemente gli alunni autistici (e non solo) nello sviluppo delle FE e di conseguenza facilita l’apprendimento della L2. È stato dimostrato che l’interazione di gioco con persone che parlano una lingua diversa tendano ad apprendere più facilmente la lingua in questione rispetto ad esempio all’esposizione passiva a tale lingua. La metodologia ludica dell’apprendimento di una L2 favorisce un clima rilassato e permette di allenare abilità sociali, comunicative, organizzative e legate alla sfera sensomotoria. Per la didattica della L2 si possono proporre varie attività ludiche, sia collaborative sia individuali; tra quelle proposte troviamo i giochi da tavola (in cui l’interazione con i compagni è almeno in parte prevedibile in quanto segue i turni e le modalità dettate dalle regole del gioco) e applicazioni online come Wordwall e Kahoot. La tecnologia e la pluralità di codici da utilizzare conferiscono una maggiore possibilità per l’insegnante di personalizzare le forme espressive e offre a tutti (includendo quindi gli studenti autistici) la possibilità di raggiungere competenze con gli strumenti adatti.
La Comunicazione Aumentativa Alternativa rende la comunicazione più concreta e meno simbolica mediante strumenti alternativi al codice verbale oltre ad incrementare la capacità degli studenti di avanzare richieste, di rispondere alle domande e di comunicare con insegnanti e compagni. In rete sono disponibili vari strumenti di CAA (come SonoFlex Lite, LetMeTalk, Niki Talk e la piattaforma ARASAAC) che offrono strumenti molti utili per l’apprendimento linguistico.
Ciascuno di noi ha esigenze, punti di forza e di debolezza diversi; per valorizzarli è importante mettersi in gioco e cercare sempre nuove strategie per affrontare le difficoltà che si possono palesare. L’apprendimento linguistico in caso di disturbo dello spettro dell’autismo è possibile e va favorito cercando di compensare gli aspetti cognitivi e linguistici deficitari e di sviluppare le potenzialità.
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