La tesi si propone di analizzare il giudizio di appello nel processo ordinario di cognizione al fine di compararlo con i giudizi di secondo grado instaurati nell'ambito degli altri procedimenti presenti nel panorama processuale civile italiano. In ragione del ridimensionamento delle possibilità difensive nel giudizio di appello ordinario, recentemente riformato, emerge come risulti maggiormente difficoltoso prevedere una generalizzata applicazione della propria disciplina all'interno della materia fallimentare, familiare e nel processo sommario di cognizione. La peculiarità delle situazioni giuridiche coinvolte in tali materie spinge a prevedere, per quanto concerne i giudizi di secondo grado, non una pedissequa applicazione delle regole comuni, ma regole altre e alternative che siano al meglio conciliabili con le necessità che scaturiscono. In ossequio a tale prospettiva emerge come sia ipotizzabile la presenza accanto all'appello di diritto comune, un appello "speciale" con regole proprie e autonome che non diano alternative a sè stesse.