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In questa tesi intendo presentare un progetto di videoperformance da me ideato e intitolato Memoria d’acqua. Fonte d’ispirazione primaria e chiave di lettura dell’intero lavoro progettuale è il romanzo Cassandra di Christa Wolf. Prendendo l’opera della Wolf come punto di partenza, Memoria d’acqua asseconda un’esigenza narrativa personale, segue cioè la volontà di una documentazione privata del reale. La natura strettamente intima dei filmati da cui è costituito il video, nucleo principale del progetto, contrasta con la proiezione pubblica per esso prevista. La reazione di chi vorrà porsi come spettatore di questa “operazione culturale” è imprevedibile; dall’indifferenza al turbamento, ogni tipo di sentimento sarà ben accetto.
La tesi è costituita da due capitoli: nel primo ho ripercorso la storia del mito di Cassandra ricordando alcuni degli autori che, nelle loro opere, si sono occupati di tale figura. Ho poi affrontato la vita di Christa Wolf e ho analizzato i temi chiave presenti nel romanzo dell’autrice tedesca dai quali ha preso vita il progetto. Nel secondo capitolo, che ha un’impostazione più descrittiva, ho esposto le varie frasi della videoperformance, soffermandomi in particolar modo sul ruolo del performer, sulla descrizione del video, sulle modalità e il luogo in cui è prevista la proiezione e sui videoartisti da cui ho preso spunto. Conclude la tesi il diario di lavoro e le schede tecniche del video.