Tesi etd-01142023-171251 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANCINO, MARTA
URN
etd-01142023-171251
Titolo
Sophia Loren e Marcello Mastroianni : aspetti dello star system italiano negli anni del miracolo economico
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Tognolotti, Chiara
Parole chiave
- Marcello Mastroianni
- Sophia Loren
- Star persona
- star system
Data inizio appello
02/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/02/2093
Riassunto
Nel primo capitolo analizzo il cinema italiano nel dopoguerra dopo il periodo neorealista ed il divismo nel dopoguerra.
Il cinema italiano si trova tra gli anni ’50 e ’60 davanti a un fiorire di dive e divi. Parlare di “diva” italiana, a metà ventesimo secolo, vuol dire senz’altro trattare delle attrici che si sono distinte, all’origine della loro notorietà, grazie alla loro bellezza. Esempi significativi sono state Gina Lollobrigida, Silvana Pampanini e Sophia Loren. Al maschile, invece, si notano, tra gli altri, Alberto Sordi e Marcello Mastroianni.
Oltre al divismo, in quegli anni nasce la commedia all’italiana, che evidenzia in modo dispregiativo la perdita di valori dell’Italia post-neorealista, ed emerge il cinema d’autore felliniano e di altri registi che rappresentano tutt’oggi una pietra miliare del cinema mondiale. In particolare, tra questi, troviamo Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini e Marco Bellocchio.
Nel secondo paragrafo del primo capitolo prendo in analisi le caratteristiche appartenenti all’idea di star persona elaborata da Richard Dyer.
Osservo le caratteristiche presenti in una società necessarie a far sì che il divismo si formi e la o star persona in rapporto ad aspetti economici come ad esempio il mercato ed il modo in cui la star viene assimilata dal pubblico che si identifica con essa.
Il divismo è anche legato al concetto di tipo sociale ovvero sociale come «un insieme di norme comportamentali istituite e utilizzate da un gruppo: un concetto ideale, sul modo in cui ci si aspetta che le persone siano o agiscano». Si tratta di un’immagine condivisa e riconoscibile, facilmente comprensibile dal modo in cui le persone si comportano nella società. A tale proposito mi fermo a sottolineare l’importanza della figura femminile coi “tipi” di superfemmina e di superdonna.
Nell’ultima parte dell’analisi del divismo viene posto l’accento sul rapporto tra star e personaggio.
Il secondo capitolo analizza la vita, la carriera e la personalità divistica di Sophia Loren e di uno degli attori che hanno recitato maggiormente con lei ovvero Marcello Mastroianni.
Sophia Loren, al secolo Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, nasce nel 1934.
Nel 1950 partecipa al concorso di Miss Italia ma non vince. Nominata Miss è Anna Maria Bugliari e Sophia Loren, classificatasi quarta, ha il titolo di Miss Eleganza, creato per l'occasione. Come madrine del concorso di bellezza vi sono Gina Lollobrigida e Gianna Maria Canale vincitrici dell’edizione del 1947 e Lucia Bosè. Tra il 1950 e il 1951 Sophia inizia a partecipare ad alcuni film prodotti da Carlo Ponti : sono anni cruciali per il loro innamoramento che portano allo scandalo del loro futuro matrimonio per procura (Ponti era già sposato). Dal punto di vista divistico in Sophia Loren ha molta importanza la maternità sofferta e medializzata. Nel suo libro In cucina con amore si legge di come Carlo Ponti sia un “involtino”, soprannome casalingo dato dall’attrice al marito. Pare evidente un qualche rimando alla dimensione domestica, “addomesticata” e lontana dall’immagine sensuale dello scandalo matrimoniale.
Nel paragrafo successivo tratto di Marcello Mastroianni (1924-1996), originario del Lazio come Sophia Loren. Nel suo essere attore, oltre alla definizione abusata di latin lover, è molto importante l’aspetto legato alla sua non-mascolinità o finta mascolinità già dal film Il bell’Antonio di Mauro Bolognini datato 1960 dove interpreta Antonio, uomo che le persone credono virile ma che in realtà è impotente.
Il cinema italiano si trova tra gli anni ’50 e ’60 davanti a un fiorire di dive e divi. Parlare di “diva” italiana, a metà ventesimo secolo, vuol dire senz’altro trattare delle attrici che si sono distinte, all’origine della loro notorietà, grazie alla loro bellezza. Esempi significativi sono state Gina Lollobrigida, Silvana Pampanini e Sophia Loren. Al maschile, invece, si notano, tra gli altri, Alberto Sordi e Marcello Mastroianni.
Oltre al divismo, in quegli anni nasce la commedia all’italiana, che evidenzia in modo dispregiativo la perdita di valori dell’Italia post-neorealista, ed emerge il cinema d’autore felliniano e di altri registi che rappresentano tutt’oggi una pietra miliare del cinema mondiale. In particolare, tra questi, troviamo Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini e Marco Bellocchio.
Nel secondo paragrafo del primo capitolo prendo in analisi le caratteristiche appartenenti all’idea di star persona elaborata da Richard Dyer.
Osservo le caratteristiche presenti in una società necessarie a far sì che il divismo si formi e la o star persona in rapporto ad aspetti economici come ad esempio il mercato ed il modo in cui la star viene assimilata dal pubblico che si identifica con essa.
Il divismo è anche legato al concetto di tipo sociale ovvero sociale come «un insieme di norme comportamentali istituite e utilizzate da un gruppo: un concetto ideale, sul modo in cui ci si aspetta che le persone siano o agiscano». Si tratta di un’immagine condivisa e riconoscibile, facilmente comprensibile dal modo in cui le persone si comportano nella società. A tale proposito mi fermo a sottolineare l’importanza della figura femminile coi “tipi” di superfemmina e di superdonna.
Nell’ultima parte dell’analisi del divismo viene posto l’accento sul rapporto tra star e personaggio.
Il secondo capitolo analizza la vita, la carriera e la personalità divistica di Sophia Loren e di uno degli attori che hanno recitato maggiormente con lei ovvero Marcello Mastroianni.
Sophia Loren, al secolo Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, nasce nel 1934.
Nel 1950 partecipa al concorso di Miss Italia ma non vince. Nominata Miss è Anna Maria Bugliari e Sophia Loren, classificatasi quarta, ha il titolo di Miss Eleganza, creato per l'occasione. Come madrine del concorso di bellezza vi sono Gina Lollobrigida e Gianna Maria Canale vincitrici dell’edizione del 1947 e Lucia Bosè. Tra il 1950 e il 1951 Sophia inizia a partecipare ad alcuni film prodotti da Carlo Ponti : sono anni cruciali per il loro innamoramento che portano allo scandalo del loro futuro matrimonio per procura (Ponti era già sposato). Dal punto di vista divistico in Sophia Loren ha molta importanza la maternità sofferta e medializzata. Nel suo libro In cucina con amore si legge di come Carlo Ponti sia un “involtino”, soprannome casalingo dato dall’attrice al marito. Pare evidente un qualche rimando alla dimensione domestica, “addomesticata” e lontana dall’immagine sensuale dello scandalo matrimoniale.
Nel paragrafo successivo tratto di Marcello Mastroianni (1924-1996), originario del Lazio come Sophia Loren. Nel suo essere attore, oltre alla definizione abusata di latin lover, è molto importante l’aspetto legato alla sua non-mascolinità o finta mascolinità già dal film Il bell’Antonio di Mauro Bolognini datato 1960 dove interpreta Antonio, uomo che le persone credono virile ma che in realtà è impotente.
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