Tesi etd-01142022-190000 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUIDI, CLARISSA
URN
etd-01142022-190000
Titolo
La traduzione del latino a scuola: origini e sviluppi di una vexata quaestio ancora attuale
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof.ssa Rossi Linguanti, Elena
correlatore Prof. Russo, Alessandro
correlatore Prof. Russo, Alessandro
Parole chiave
- antica Roma
- didattica
- didattica del latino
- formazione scolastica
- latino
- programmi ministeriali
- scuola
- teaching
- traduzione
- translation
Data inizio appello
31/01/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
31/01/2062
Riassunto
Il presente lavoro nasce dalla volontà di riflettere sulla tanto dibattuta questione della traduzione nella didattica del latino: si è discusso molto, infatti, negli ultimi anni sulla necessità di ridimensionare, se non abolire del tutto, gli esercizi di traduzione, nella convinzione che, anche nel liceo classico, essi non siano sempre funzionali all’acquisizione di una maggiore padronanza della lingua latina, e che anzi sottraggano tempo allo studio della letteratura e degli autori.
Scopo della presente trattazione è perciò quello di ricercare le motivazioni che hanno condotto a una sempre maggiore riduzione dello spazio e dell’importanza assegnati alla traduzione, al fine di delineare i migliori metodi e accorgimenti per restituire ad essa il suo pieno valore formativo.
Il lavoro si articola in tre capitoli, che ripercorrono la storia della traduzione dall’antichità fino ai giorni nostri. Il primo capitolo si propone di delineare il ruolo e l’importanza della traduzione nell’antica Roma ripercorrendo in particolare la storia della formazione scolastica, che costituisce una lente privilegiata per l’osservazione e la comprensione di una società. La traduzione, che inizialmente si pone, con Livio Andronico, come vera e propria creazione letteraria autonoma, comincia quindi a diffondersi come esercizio fra i banchi di scuola, rappresentando lo strumento migliore per entrare in contatto con una cultura diversa dalla propria, la cultura greca. Il secondo capitolo, che costituisce la parte più corposa del lavoro, ha per obiettivo quello di tracciare un excursus dall'istituzione del liceo classico fino ai giorni nostri, al fine di individuare lo spazio e la funzione che nel corso del tempo sono stati assegnati alla traduzione all’interno dei programmi ministeriali. Partendo quindi dal 1859, data della legge Casati, che istituisce il Liceo, si arriva fino alla riforma Gelmini, i cui programmi sono ancora in vigore al momento attuale. Il terzo capitolo, infine, alla luce di tutte le riflessioni emerse, cerca di individuare i migliori accorgimenti e metodi per rendere ancora oggi la traduzione del latino strumento dal pieno valore formativo, in grado di educare i ragazzi alla complessità, al confronto col diverso, nonché di sviluppare in loro abilità cognitive e accrescerne la padronanza linguistica.
Scopo della presente trattazione è perciò quello di ricercare le motivazioni che hanno condotto a una sempre maggiore riduzione dello spazio e dell’importanza assegnati alla traduzione, al fine di delineare i migliori metodi e accorgimenti per restituire ad essa il suo pieno valore formativo.
Il lavoro si articola in tre capitoli, che ripercorrono la storia della traduzione dall’antichità fino ai giorni nostri. Il primo capitolo si propone di delineare il ruolo e l’importanza della traduzione nell’antica Roma ripercorrendo in particolare la storia della formazione scolastica, che costituisce una lente privilegiata per l’osservazione e la comprensione di una società. La traduzione, che inizialmente si pone, con Livio Andronico, come vera e propria creazione letteraria autonoma, comincia quindi a diffondersi come esercizio fra i banchi di scuola, rappresentando lo strumento migliore per entrare in contatto con una cultura diversa dalla propria, la cultura greca. Il secondo capitolo, che costituisce la parte più corposa del lavoro, ha per obiettivo quello di tracciare un excursus dall'istituzione del liceo classico fino ai giorni nostri, al fine di individuare lo spazio e la funzione che nel corso del tempo sono stati assegnati alla traduzione all’interno dei programmi ministeriali. Partendo quindi dal 1859, data della legge Casati, che istituisce il Liceo, si arriva fino alla riforma Gelmini, i cui programmi sono ancora in vigore al momento attuale. Il terzo capitolo, infine, alla luce di tutte le riflessioni emerse, cerca di individuare i migliori accorgimenti e metodi per rendere ancora oggi la traduzione del latino strumento dal pieno valore formativo, in grado di educare i ragazzi alla complessità, al confronto col diverso, nonché di sviluppare in loro abilità cognitive e accrescerne la padronanza linguistica.
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