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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01142022-185604


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FONTANINI, SARA
URN
etd-01142022-185604
Titolo
Il Levante attraverso le descrizioni di al-Iṣṭaẖrī e ibn Ḥawqal
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ORIENTALISTICA: EGITTO, VICINO E MEDIO ORIENTE
Relatori
relatore Prof. Mascitelli, Daniele
correlatore Prof. Borbone, Pier Giorgio
Parole chiave
  • levante
  • al-Iṣṭaẖrī
  • ibn Ḥawqal
Data inizio appello
31/01/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La tesi si basa sulla traduzione dall’arabo dei capitoli, riguardanti la regione del Levante, tratti dal kitāb al-masālik wa-ʾl-mamālik di al-Iṣṭaẖrī e Ṣūrat al-’Arḍ dal ibn Ḥawqal. Per fare ciò sono state usate le due edizioni critiche che fanno parte della Bibliotheca Geographorum Arabicorum (BGA).
I due autori in questione sono due geografi arabi del X secolo. Sappiamo poco delle loro vite ma le loro opere ebbero una grande diffusione perché furono fra i primi esempi di letteratura geografica araba ad essere accompagnate da cartine delle varie regioni descritte nei libri. Cartine che furono disegnate dagli stessi autori. Lo scopo di entrambi era puramente geografico: per questo motivo non troviamo lunghe descrizioni o aneddoti divertenti, come di solito siamo abituati a trovare in forme di letteratura geografica di intrattenimento. Si tratta principalmente di una descrizione dell’intero impero islamico diviso in 20 regioni (22 in ibn Ḥawqal) che costituiscono altrettanti capitoli dell’opera. All’interno di ciascun capitolo troviamo una cartina della zona, l’elenco delle sue città principali con brevi resoconti per ognuna di esse che riportano gli elementi fondamentali da conoscere e una lista finale degli itinerari e delle distanze. I lettori di questo genere di opere non facevano parte, sicuramente, del grande pubblico ma, piuttosto, erano funzionari statali che partecipavano all’amministrazione del grande impero musulmano e che consultavano queste opere per avere informazioni pratiche e veloci.
Le due opere sono praticamente identiche tra di loro e questo perché ibn Ḥawqal non produsse un’opera originale ma, invece, curò una nuova edizione dell’opera di al-Iṣṭaẖrī, su richiesta di quest’ultimo. Perciò abbiamo due testi molto simili fra di loro ma, la versione di ibn Ḥawqal, è più lunga perché il suo autore decise di aggiungere più informazioni e dettagli rispetto a quello che aveva fatto il suo predecessore.
Leggendo la loro descrizione del Levante troviamo luoghi noti e altri dimenticati con il tempo. Il linguaggio usato è tecnico, probabilmente appartenente sempre a quella classe di funzionari che amministrava lo stato e che quindi si occupava di categorizzare le zone dell’impero. Per questo motivo alcuni termini che possiedono una traduzione moderna semplice sono stati lasciati, in questa tesi, in traslitterazione. Perché traducendoli non si sarebbe colto il loro vero significato. Saranno spiegati in un capitolo dedicato.
Sebbene vi siano scarsi dati che esulino dall’ambito geografico, troviamo anche qualche riferimento storico e personaggi rilevanti del mondo islamico. Per questo è necessario, prima di leggere i suddetti capitoli, capire quale era la situazione politica e il contesto storico di questa zona, ovvero Palestina, Siria e Libano, nel X secolo.
Inoltre, dobbiamo anche soffermarci sulla natura di queste due opere e comprenderne il loro scopo. Per fare questo prima bisogna comprendere a quale parte del vasto mondo letterario arabo appartenessero. La letteratura geografica in sé non fu mai un genere particolarmente praticato o, in ogni caso, considerato di alta statura culturale all’interno del mondo arabo. Ed è anche per questo che al-Iṣṭaẖrī e ibn Ḥawqal sono stati ignorati dai biografi arabi che stilarono le lunghe liste ed enciclopedie arabe e, ad oggi, sappiamo pochissimo sulle loro vite.
Leggere le descrizioni di questi autori del Levante del X secolo ci fornisce un’idea di quella che era la sua disposizione politica e geografica. Ma la lettura non è così semplice come si potrebbe pensare quindi è bene analizzare prima il contesto socioculturale in cui operarono al-Iṣṭaẖrī e ibn Ḥawqal.
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