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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01142022-035013


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAMBERTI, ANNALAURA
URN
etd-01142022-035013
Titolo
Forme e usi delle arai nel dramma attico
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Taddei, Andrea
correlatore Prof. Medda, Enrico
Parole chiave
  • binding formula
  • gestualità rituale
  • katadesmoi
  • linguaggio osceno
  • magia arcaica
  • maledizione
  • parola efficace
  • percezione del rischio
  • punizioni corporali
  • sacrificio
  • self curses
  • spergiuro
  • vendetta del genos
  • voodoo dolls
Data inizio appello
31/01/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
31/01/2062
Riassunto
L’intento del lavoro è quello di studiare le forme e gli usi delle arai lungo un percorso diacronico che parte da Omero ed arriva alle più tarde tavolette maledittive (katadesmoi). Si analizza quindi il graduale passaggio da forma orale a forma scritta della maledizione (oggettivazione). Il primo capitolo introduce il lettore a considerazioni generali sull’azione del maledire, partendo dall’analisi critica del pensiero sulla magia di Marcel Mauss, e chiarisce la definizione di maledizione come fenomeno magico. Si affronta fin da subito la nozione di parola efficace (che nomina e fonda la realtà), e si portano alla luce le motivazioni di carattere sociale e culturale del fenomeno delle arai. Il secondo capitolo si concentra sull’analisi delle arai tragiche, dapprima introducendo l’uso della maledizione come strumento di vendetta del genos (gene dei Labdacidi e degli Atridi), e successivamente indagando le modalità e le finalità delle maledizioni personali nella produzione post-eschilea. Nel terzo capitolo l’obiettivo dell’indagine si sposta sulle scene rituali (giuramento e sacrificio). Ciascuno dei casi esaminati consente di osservare sia gli elementi verbali della formulazione maledittiva (invocazione a divinità, verbo della maledizione, richiesta dell’ara), sia gli elementi non verbali (gestualità del corpo e contesto performativo). L’ultima parte del terzo capitolo interessa le maledizioni legate a punizioni corporali, e introduce così un collegamento con la fisicità aggressiva delle arai comiche, oggetto del quarto capitolo. Circa le maledizioni in commedia, si osserverà in particolare il nesso tra il messaggio comico e le modalità espressive di un lessico ricco di volgarismi e lessico osceno. Un ultimo quinto capitolo affronterà la possibilità di utilizzare le tavolette maledittive (i katadesmoi) come valida fonte storica per lo studio delle arai del dramma attico.
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