Tesi etd-01142021-145415 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ANDREUCCETTI, COSIMO
URN
etd-01142021-145415
Titolo
La Tutela delle Zone Umide nel panorama giuridico Internazionale, Comunitario e Nazionale.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Sirsi, Eleonora
Parole chiave
- convenzione di Ramsar
- zone umide
Data inizio appello
01/02/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/02/2091
Riassunto
L’elaborato si propone di analizzare la tutela offerta a livello comunitario, internazionale e nazionale dell’habitat zona umida. In prima analisi ho trattato l’importanza ambientale di questo tipo di habitat descrivendone le funzioni ecosistemiche, ma anche mettendo in rilievo le minacce derivate dall’ azione antropica. Successivamente ho analizzato il diverso approccio normativo che nel tempo si è susseguito nel disciplinare le aree umide, caratterizzato dapprima da una normativa incentrata su un loro sfruttamento attraverso le bonifiche, approccio poi modificatosi alla fine degli anni Sessanta, quando, con la spinta di alcune organizzazioni non governative è maturata una consapevolezza circa l’importanza delle zone umide, che ha portato all’ istituzione dei primi meccanismi di tutela. Il primo e più importante è costituito dalla Convenzione di Ramsar del 1971, l’unico trattato specifico sulla materia, il quale offre una definizione univoca di zona umida ed una serie di istituti che gli Stati membri del trattato si impegnano a porre in essere per garantire un’effettiva tutela alle zone umide. La Convenzione, inoltre, prevede la creazione di un elenco all’interno del quale inserire quelle tra le zone umide che risultano essere maggiormente importanti, definite sulla base di una serie di criteri, vale a dire le zone umide di importanza internazionale. La Convenzione è stata ratificata dall’Italia nel 1976 con il DPR n. 448. Successivamente ho posto l’attenzione sulla tutela delle aree umide da parte della normativa comunitaria, in particolare analizzando la Direttiva Quadro sulle Acque, la quale, oltre ad offrire una definizione di zona umida che si va ad affiancare a quella della Convenzione di Ramsar, prevede che gli Stati membri creino un registro contenente le aree del distretto idrografico che siano considerate protette per la conservazione di specie ed habitat. L’ulteriore strumento di tutela offerto dal diritto comunitario è rappresentato dalla Rete Natura 2000, una rete ecologica coerente finalizzata alla tutela di particolari tipologie di habitat e di specie, segnatamente di uccelli, che è istituita dal combinato disposto di due Direttive comunitarie, la Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli. L’attuazione in Italia dell’istituto di protezione Rete Natura 2000 ha dato vita alla creazione di due tipologie di aree, le ZPS, Zone di Protezione Speciale, istituite ai sensi della Direttiva Uccelli e le ZSC, Zone di Conservazione Speciale, istituite ai sensi della Direttiva Habitat. Il principale strumento con cui è assicurata tutela a tali zone è la valutazione di incidenza ambientale, vale a dire un procedimento cui devono essere sottoposti preventivamente tutti gli interventi da effettuarsi su ZPS o ZSC, per valutarne le conseguenze che avrebbero, e nel caso queste fossero pregiudizievoli, impedire gli stessi interventi. Con riferimento all’ attuazione in Italia della Rete Natura 2000 ho poi analizzato i “Criteri minimi uniformi per le misure di conservazione delle ZPS”, dando particolare rilievo alle misure indicate per le ZPS ricadenti in zone umide, come ad esempio il divieto di prosciugamento delle aree umide naturali o l’incentivazione di interventi a tutela della nidificazione delle specie di uccelli acquatici. Infine, ho analizzato la tutela delle aree umide offerta dalla normativa nazionale, segnatamente dalla Legge Quadro sulle aree protette, in quanto da un lato molte zone umide sono ricomprese nei territori di Parchi Nazionali, Regionali o Riserve Naturali, dall’ altro poiché tra le tipologie di aree protette classificate dalla stessa legge figurano le zone umide di importanza internazionale, ai sensi del DPR 448/76. L’ulteriore normativa nazionale a tutela delle zone umide è costituita dalla Legge Galasso, confluita poi nel Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 che va a considerare come sottoposte a vincolo paesaggistico anche le zone umide di importanza internazionale.
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