Tesi etd-01142020-101756 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GRIGOLINI, FEDERICO
URN
etd-01142020-101756
Titolo
La Conferenza di Servizi:alla luce dei piu' recenti sviluppi giurisprudenziali e dottrinali
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Fioritto, Alfredo
Parole chiave
- Conferenza di Servizi
Data inizio appello
04/02/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva rivisitazione dell'agire dell’amministrazione, avendosi di mira la creazione di un apparto amministrativo moderno che tenda a recuperare l'efficienza ed efficacia utili per la sua realizzazione dell'interesse pubblico.
Data la complessità dei procedimenti, degli interessi sensibili in esso coinvolti e degli organismi amministrativi, la conferenza di servizi assume una particolare importanza quale frumento tendente a favorire la contestualità delle decisioni.
L’istituto della conferenza dei servizi è stata disciplinata nell'ordinamento italiano per semplificare l'attività della publica amministrazione; per poter risolvere i problemi ed attuare un confronto su temi comuni a più amministraazioni, andando cosi a semplificare e razionalizzare i modelli procedimentali degli enti pubblici.
Originariamente la conferenza di servizi era prevista da leggi speciali, in materia di urbanistica (mondiali di calcio per esempio), per poi essere disciplinata negli anni ‘90 - proprio come strumento di semplificazione ed accelerazione dell’azione della P.A., in ossequio ai principi di buon andamento ed imparzialità contenuti nell’art. 97 della Costituzione - con la legge n. 241 e le sue successive modifiche, conferendole una funzione di strumento ordinario e di istituto generale, in molti casi non più facoltativo.
La finalità era quella di concentrare in un unico contesto, logistico e temporale, le valutazioni e le posizioni delle singole amministrazioni portatrici degli interessi pubblici coinvolti in un medesimo procedimento amministrativo.
Prendendo in esame l’analisi etimologica della parola conferenza (_”conferre”_, ossia portare insieme) si riesce a comprendere meglio come la conferenza di servizi assuma le forme di una riunione collegiale, con l’intento di concentrare in quell’unica sede tutte le valutazioni e posizioni delle diverse amministrazioni portatrici di interessi pubblici.
La conferenza di servizi rappresenta un strumento di semplificazione procedimentale per favorire la contestualità delle decisioni nella quale tutti gli interessi pubblici possono essere sincronicamente rappresentati (profilo della semplificazione). Da un altro lato, essa individua e riafferma l’interesse pubblico primario o prevalente, ponendosi come strumento di coordinamento (profilo dell’assetto degli interessi).
In sintesi la conferenza di servizi può essere definita come il _luogo istituzionale per il razionale coordinamento degli interessi pubblici_.
Data la complessità dei procedimenti, degli interessi sensibili in esso coinvolti e degli organismi amministrativi, la conferenza di servizi assume una particolare importanza quale frumento tendente a favorire la contestualità delle decisioni.
L’istituto della conferenza dei servizi è stata disciplinata nell'ordinamento italiano per semplificare l'attività della publica amministrazione; per poter risolvere i problemi ed attuare un confronto su temi comuni a più amministraazioni, andando cosi a semplificare e razionalizzare i modelli procedimentali degli enti pubblici.
Originariamente la conferenza di servizi era prevista da leggi speciali, in materia di urbanistica (mondiali di calcio per esempio), per poi essere disciplinata negli anni ‘90 - proprio come strumento di semplificazione ed accelerazione dell’azione della P.A., in ossequio ai principi di buon andamento ed imparzialità contenuti nell’art. 97 della Costituzione - con la legge n. 241 e le sue successive modifiche, conferendole una funzione di strumento ordinario e di istituto generale, in molti casi non più facoltativo.
La finalità era quella di concentrare in un unico contesto, logistico e temporale, le valutazioni e le posizioni delle singole amministrazioni portatrici degli interessi pubblici coinvolti in un medesimo procedimento amministrativo.
Prendendo in esame l’analisi etimologica della parola conferenza (_”conferre”_, ossia portare insieme) si riesce a comprendere meglio come la conferenza di servizi assuma le forme di una riunione collegiale, con l’intento di concentrare in quell’unica sede tutte le valutazioni e posizioni delle diverse amministrazioni portatrici di interessi pubblici.
La conferenza di servizi rappresenta un strumento di semplificazione procedimentale per favorire la contestualità delle decisioni nella quale tutti gli interessi pubblici possono essere sincronicamente rappresentati (profilo della semplificazione). Da un altro lato, essa individua e riafferma l’interesse pubblico primario o prevalente, ponendosi come strumento di coordinamento (profilo dell’assetto degli interessi).
In sintesi la conferenza di servizi può essere definita come il _luogo istituzionale per il razionale coordinamento degli interessi pubblici_.
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