Thesis etd-01142020-005056 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale LM5
Author
D'ANZA, NICOLA
URN
etd-01142020-005056
Thesis title
La dottrina dei controlimiti
Department
GIURISPRUDENZA
Course of study
GIURISPRUDENZA
Supervisors
relatore Prof. Romboli, Roberto
Keywords
- controlimiti
- principi costituzionali
- constitutional principles
- giudice costituzionale
- constitutional judge
- UK
- sovereignity of Parliament
Graduation session start date
04/02/2020
Availability
Withheld
Release date
04/02/2090
Summary
Il presente lavoro di tesi ha ad oggetto l’esame della c.d. dottrina dei controlimiti, così come elaborata dalla Corte costituzionale italiana e dalla scienza costituzionalistica a partire dalla fine degli anni Sessanta.
Il primo capitolo, a carattere prevalentemente metodologico, è dedicato alla definizione dell’orizzonte concettuale entro il quale collocare l’analisi; si prendono sinteticamente in esame le principali teorie in tema di rapporti interordinamentali, il concetto di identità costituzionale, la categoria dei principi supremi dell’ordinamento e il problema del loro bilanciamento. Il secondo e il terzo capitolo ripercorrono le tappe fondamentali del sentiero intrapreso dal giudice costituzionale italiano nella sua costante dialettica con le Corti internazionali (Corte di Giustizia e Tribunale internazionale dell’Aia), con le altre Corti nazionali (in particolare il Bundesverfassungsgericht) e con il giudice comune. Il quarto capitolo offre poi il tentativo, in una prospettiva comparata, di rintracciare operazioni teoriche analoghe all’interno dell’esperienza giuridica britannica, la quale com’è noto si è caratterizzata per uno statuto costituzionale del tutto peculiare rispetto a quelli continentali. Nelle conclusioni vengono esposti i risultati della ricerca e le possibili prospettive future di sviluppo in materia.
Il primo capitolo, a carattere prevalentemente metodologico, è dedicato alla definizione dell’orizzonte concettuale entro il quale collocare l’analisi; si prendono sinteticamente in esame le principali teorie in tema di rapporti interordinamentali, il concetto di identità costituzionale, la categoria dei principi supremi dell’ordinamento e il problema del loro bilanciamento. Il secondo e il terzo capitolo ripercorrono le tappe fondamentali del sentiero intrapreso dal giudice costituzionale italiano nella sua costante dialettica con le Corti internazionali (Corte di Giustizia e Tribunale internazionale dell’Aia), con le altre Corti nazionali (in particolare il Bundesverfassungsgericht) e con il giudice comune. Il quarto capitolo offre poi il tentativo, in una prospettiva comparata, di rintracciare operazioni teoriche analoghe all’interno dell’esperienza giuridica britannica, la quale com’è noto si è caratterizzata per uno statuto costituzionale del tutto peculiare rispetto a quelli continentali. Nelle conclusioni vengono esposti i risultati della ricerca e le possibili prospettive future di sviluppo in materia.
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