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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01132018-090743


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERTELLONI, IRENE
URN
etd-01132018-090743
Titolo
Bontempelli teorico e scrittore: da "Eva ultima" a "Nostra Dea"
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Guidotti, Angela
correlatore Prof. Brugnolo, Stefano
Parole chiave
  • realismo magico
  • Luigi Pirandello
  • novecento
  • mito
  • Marta Abba
  • fantastico
  • avventura novecentista
  • 900
  • teatro degli undici
  • Massimo Bontempelli
Data inizio appello
05/02/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/02/2088
Riassunto
Il presente lavoro tratta dell’attività di Massimo Bontempelli in qualità di teorico e di scrittore, ponendo una particolare attenzione alla sua produzione drammaturgica. Il primo capitolo inquadra Bontempelli nel periodo storico in cui è vissuto e motiva le ragioni del suo oblio; vi si accenna alla sua alterna fortuna letteraria e a come tale altalenante successo sia strettamente connesso alle vicende politiche in cui lo scrittore comasco è stato coinvolto (in particolare: la sua militanza fascista e il suo successivo avvicinamento al partito comunista). Sempre partendo da un dato biografico (la fondazione della rivista «900») si presenta la teorizzazione di Bontempelli, in particolare il concetto di realismo magico, attingendo al volume L’avventura novecentista. La teorizzazione del Nostro è al centro anche del capitolo secondo, che si occupa principalmente della concezione bontempelliana di teatro: vi si espone la sua idea di “teatro per le masse” e si mettono in evidenza gli aspetti contraddittori del suo approccio alla drammaturgia. Vengono inoltre presentate la sua teoria delle “tre epoche dell’umanità” e la sua convinzione in merito alla necessità di una mitopoiesi che crei miti nuovi per un tempo nuovo; sempre nel secondo capitolo è inoltre messo in luce in che senso la produzione drammaturgica dello scrittore comasco sia espressione del realismo magico. Il capitolo terzo analizza l’inedita pièce Eva ultima e la confronta con l’omonima opera romanzesca pubblicata da Bontempelli quattro anni dopo la produzione del primigenio testo teatrale mettendo in luce il carattere problematico e contraddittorio di tale riscrittura narrativa. Le questioni teoriche tornano preponderanti nel capitolo quarto che si occupa di Bontempelli teorico del fantastico; si torna poi ad occuparsi dell’autore comasco in qualità di scrittore nell’ultimo capitolo, il quinto, in cui viene analizzata la sua pièce più famosa: Nostra Dea. Ripercorrendone la genesi si mettono in evidenza i rapporti che il Nostro intrattenne con Luigi Pirandello e Marta Abba e analizzando tale opera teatrale si evidenziano i punti di contatto che essa intrattiene con la, mai nata alle scene, storia di Eva.
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