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• autorità di sistema portuale
• regime di tassazione dei porti

Le regole di amministrazione dei porti italiani, basate sostanzialmente sulla disciplina contenuta nel Codice della navigazione del 1942 e nel suo Regolamento d’esecuzione del 1952, sono state radicalmente innovate a seguito dell’entrata in vigore della legge 84/1994 che ha istituito le Autorità portuali (oggi di sistema portuale) con compiti di gestione degli scali portuali, mantenendo le storiche attribuzioni in materia di di tutela della sicurezza della navigazione in capo alle Autorità marittime.
Recentemente, sono state emanate due importantissime disposizioni che hanno ulteriormente integrato il quadro normativo: il DL 68/2022, convertito con L. 108/2022, che ha determinato l’assoggettamento all’imposta sui redditi delle società di talune entrate dell’amministrazione ordinaria delle Autorità di sistema portuale, ed il Decreto ministeriale 202/2022, recante la nuova disciplina in materia di concessioni di aree e banchine nei porti.
Quanto al regime di tassazione è atteso, peraltro, un decreto interministeriale attuativo che dovrà, in particolare, definire le tipologie di prelievi ed i relativi limiti minimi e massimi.
La novella della legge 84/1994 in parola è stata emanata in pendenza del ricorso presentato, presso il Tribunale dell’Unione Europea, nell’interesse delle Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale e delle altre quindici Autorità ricorrenti, per l’annullamento della decisione della Commissione europea del 04/12/2020 n. C (2020) 8498 final relativa al regime di aiuti SA.38399 2019/C (ex 2018/E) cui l’Italia ha dato esecuzione, in materia di tassazione dei porti in Italia.
L’elaborato offre, dunque, una descrizione approfondita della succitata evoluzione normativa: in particolare, vengono dapprima illustrati l’importante ruolo ed il peso della portualità nell’ambito del sistema logistico nazionale e dell’economia cd. blu, per poi affrontare le tematiche connesse al modello di governance dei porti italiani, tenuto conto della natura di Ente pubblico economico delle Autorità di sistema portuale.
Ampio spazio è, naturalmente, dedicato alla “querelle” eurounitaria riguardante il regime di tassazione dei porti.
Con le conclusioni viene offerta, infine, una chiave di lettura critica della vicenda, con spunti di riflessione relativi alle caratteristiche del modello di gestione italiano dei porti rispetto al nuovo regime di tassazione.