• case studies
• casi clinici
• Cohn
• fictional minds
• intertestualità
• intertextuality
• James
• Laing
• Maupassant
• menti finzionali

La tesi si propone di analizzare il modo in cui Tozzi articola il funzionamento delle menti finzionali dei suoi personaggi in <<Giovani>>: raccolta di novelle pubblicata postuma nel 1920. Per raggiungere lo scopo preposto, il lavoro approfondisce il rapporto dello scrittore con i suoi modelli narrativi - Maupassant in particolare - e l'influsso delle sue letture psicologiche - soprattutto James, Compayré e Hall. Questo livello di analisi è supportato dall'utilizzo di strumenti critici e teorici desunti dalla narratologia e dagli studi sull'enunciazione delle menti finzionali. I riferimenti più importanti sono Cohn, Palmer, Genette e Brooks. Le novelle analizzate sono <<Pigionali>>, <<La casa venduta>>, <<Il crocifisso>>, <<Creature vili>>, <<Mia madre>> e <<Una sbornia>>. Dall'analisi, emerge la chiara influenza sull'autore, da un lato, delle narrazioni dei casi clinici reperibili nei trattati di psicologia da lui consultati, dall'altro, dell'archetipo dell'asceta e del martire, riscontrabile nei testi di Santa Caterina e nel <<De imitatione Christi>>. Inoltre, si evince che Tozzi, nel rapporto con i modelli, agisce da scrittore modernista, riprendendo temi e motivi della narrativa ottocentesca, ma svuotandoli dall'interno.